Il documento redatto dalla Gelmini e da Fazio
e inviato agli uffici scolastici regionali

Influenza, «Ecco le regole per le scuole»

 Il Corriere della Sera, 18.9.2009

ROMA - I vantaggi della chiusura delle scuole a causa del virus A/H1N1V «appaiono decisamente modesti in relazione ai problemi sociali, sanitari e di sicurezza che si verrebbero a creare». La chiusura degli istituti scolastici «può invece mantenere un significato di opportunità in presenza di un andamento particolarmente grave dei casi di malattia. Tali situazioni, ad oggi a bassissima probabilità di accadimento, saranno valutate al momento e potranno essere, eventualmente, oggetto di ulteriori indicazioni». Inizia così il documento redatto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e dal viceministro alla Salute Ferruccio Fazio e inviato agli uffici scolastici regionali.

 

LE CONDIZIONI PER LA CHIUSURA DELLA SCUOLA - «Su segnalazione delle autorità sanitarie - Asl, e previa adeguata valutazione del rischio, il Sindaco del Comune ove è sita la scuola, d'intesa con il dirigente scolastico, può determinare la sospensione in tutto o in parte delle attività didattiche per gli studenti o la possibile chiusura della scuola. La durata della sospensione delle attività didattiche o della chiusura della scuola -si legge nel documento - dipenderà dalla gravità e dall'estensione della malattia». Le scuole, per le quali sarà disposta la sospensione dell'attività didattica «potranno comunque rimanere accessibili agli insegnanti e al personale, per facilitare la continuità dell'insegnamento, anche se con altre modalità».
Il documento, concordato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, contiene indicazioni, di ordine sanitario e amministrativo, sui comportamenti che le scuole devono osservare ma, viene precisato, «non vuole essere esaustivo rispetto alle concrete situazioni che possono verificarsi e che possono presentare caratteristiche tali da richiedere giudizi di adattamento, valutabili caso per caso». La sintomatologia dell'influenza A/H1N1V, sottolinea il documento, «non si discosta, allo stato attuale, da quella di altre analoghe forme di influenza stagionale».

IGIENE DI BASE - Queste le '"misure igieniche e comportamentali da adottare a scuola sia da parte degli studenti che del personale": «Igiene delle mani: lavare regolarmente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo avere tossito, starnutito e avere soffiato il naso. Corretta gestione delle secrezioni respiratorie: coprire la bocca ed il naso quando si tossisce e si starnutisce, possibilmente con un fazzoletto di carta, da gettare immediatamente nella spazzatura dopo l'uso». E ancora: «Pulizia ordinaria, con i normali prodotti comunemente in uso, delle superfici e suppellettili che sono a contatto con le mani (banchi, sedie, lavagne, dispostivi elettronici utilizzati: video-proiettori, computer, ecc.). Effettuare la pulizia subito, nei casi in cui tali superfici si presentino visibilmente sporche. Non consumare cibi, bevande già assaggiate da altri, o da confezioni non integre. Non mangiare utilizzando le posate di altri. Non portare alla bocca - raccomandano il ministero dell'Istruzione e il ministero della Salute - penne, gomme, matite ed altro materiale di uso scolastico e/o comune. Aerare le aule e gli ambienti regolarmente durante l'intervallo e dopo la fine di tutte le attività scolastiche quotidiane».

CHI HA SINTOMI DEVE STARE A CASA - Gli studenti e il personale scolastico che manifestino «febbre o sindrome simil-influenzale (generalmente febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, brividi, debolezza, malessere generale e, a volte, vomito e/o diarrea)» dovranno «responsabilmente rimanere a casa nel proprio ed altrui interesse, ed è consigliabile contattare il proprio medico o pediatra di famiglia, quando i sintomi persistono o si aggravano». Con questa misura sarà possibile «evitare l'insorgenza di complicanze dell'influenza per la persona che ne è affetta; evitare di contagiare altre persone (tra cui persone che appartengono a categorie a rischio di sviluppare gravi sequele); limitare e/o circoscrivere il diffondersi dell'evento morboso». «La riammissione alla vita di comunità è consigliabile dopo 48 ore, e comunque non prima di 24 ore dalla scomparsa della febbre, salvo diversa indicazione da parte del medico. Tale periodo, tuttavia - rileva il documento - varia a seconda del quadro clinico e della scomparsa della febbre. Pertanto, si raccomanda di mantenere il flusso informativo tra amministrazione scolastica, Asl, medici e pediatri curanti e genitori in maniera più coerente possibile. È altresì fortemente raccomandata la corretta gestione delle secrezioni respiratorie ("etichetta respiratoria")». «Poichè è stato evidenziato, tramite test di laboratorio, che i bambini in particolare possono eliminare, attraverso le secrezioni respiratorie, il virus influenzale oltre le 24 ore dalla scomparsa della febbre, seppure con frequenza minore rispetto agli individui febbrili, è raccomandata comunque, al ritorno a scuola, la corretta applicazione della gestione delle secrezioni respiratorie e l'igiene delle mani, per limitare il più possibile il contagio di persone appartenenti a categorie a rischio di complicanze. La riammissione a scuola -precisa il testo del documento- avverrà secondo le modalità già in uso nelle singole Regioni e province Autonome».

CASI DI FEBBRE DURANTE LE LEZIONI - «In caso di febbre o sintomatologia influenzale» il personale scolastico deve contattare direttamente «i genitori o chi ne fa le veci, per la presa in carico dei minori a domicilio. Nel caso la sindrome influenzale si manifesti nel personale della scuola, il dirigente scolastico, o chi da lui delegato, lo inviterà a recarsi a casa ed eventualmente a contattare il medico curante, il quale si occuperà dei provvedimenti di astensione dal lavoro, come da normativa vigente». Nelle indicazioni inviate dal ministero dell'Istruzione alle scuole viene sottolineato che «resta indispensabile e doveroso, ai fini di sanità pubblica, mantenere la gestione trasparente dell'informazione tra il Responsabile dell'Istituzione scolastica, il competente servizio della Asl di riferimento territoriale, i medici curanti (pediatra, medico di medicina generale) e i genitori. In corrispondenza del picco epidemico atteso, sarà pianificato con le Regioni/PP.AA. un sistema sentinella per monitorare le assenze (dagli asili nido alle scuole superiori), identificando le scuole da coinvolgere per ciascuna Azienda Sanitaria Locale, d'intesa con le Autorità scolastiche». Questi dati «permetteranno di monitorare l'andamento delle assenze rispetto al dato storico degli anni precedenti, l'evoluzione della curva epidemica, l'eventuale presenza di un cluster all'interno di una scuola. In caso di picchi o di focolai diffusi di influenza pandemica da virus AH1N1v, potranno essere implementate misure per limitare gli 'assembramentì e, secondo le indicazioni della ASL competente, si valuterà, da parte dei Dirigenti scolastici, la possibilità di posporre gite scolastiche, eventi e altre manifestazioni che assemblino più classi/istituti scolastici nei periodi di picco della patologia». Aggiornamenti e nuove eventuali informazioni «verranno prontamente inviate a seguito delle indicazioni del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell'Unità di crisi, in esso istituita».