Tetto del 30%. da Tuttoscuola, 15 settembre 2009 Il ministro Gelmini, nelle sue recenti dichiarazioni, è ritornata sulla questione del limite di alunni stranieri per classe, parlando di un tetto del 30%. Vi sono, infatti, alcune scuole in aree urbane ad altra concentrazione di alunni stranieri che quel limite lo hanno superato abbondantemente, toccando percentuali che arrivano al 70% e oltre. Nelle grandi metropoli del centro nord e soprattutto nelle province settentrionali la media di alunni nell'intera provincia arriva anche oltre il 16%, con scuole che superano il 30% e singole classi che toccano anche il 50%. Nell'ultima rilevazione del Miur risulta che sono molti i Comuni dell'area compresa tra l'Emilia, la bassa Lombardia, le Marche e la Toscana settentrionale che hanno oltre il 20% di alunni stranieri. In questa situazione che vede molte aree indirettamente interessate a classi con il tetto del 30% va, tuttavia, precisato un dato di non poco importanza: gli stranieri di seconda generazione. Almeno 200 mila alunni con cittadinanza non italiana, a tutto il 2008, risultavano nati in Italia, rappresentando nel loro insieme oltre il 35% di tutti gli stranieri accolti nelel nostre scuole. Questo degli stranieri nati in Italia rappesenta un fenomeno in aumento (nascono 55-60 mila bambini stranieri all'anno che corrisponde al 10-12% di tutti i nati). Nel 2007-2008 gli stranieri nati in Italia erano il 71,2% dei bambini stranieri iscritti; nella primaria erano il 41,1% (nel primo anno di corso il 53,3%). Un dato destinato ad interessare sempre più le classi e gli ordini scolastici superiori. Quelli della seconda generazione, nati in Italia, non possono essere considerati allo stesso livello degli stranieri di più recente immigrazioni. Allo stesso modo, anche se non nati in Italia, sono in condizioni meno critiche gli stranieri con diversi anni di scolarizzazione in Italia. Il tetto del 30% potrebbe riguardare, quindi, gli stranieri di più recente immigrazione, cioè quei 50 mila circa che arrivano ogni anno arrivano da noi. E' opportuno che nel dibattito che, dopo le dichiarazioni del ministro, si aprirà sul problema del "tetto", si tengano in debita considerazione gli stranieri di seconda generazione, quelli di lunga scolarizzazione e, infine, quelli di più recente immigrazione.
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