Il provvedimento contestato dalle Regioni

Dal governo ok alla norma salva-precari
ma è protesta

Mario Reggio la Repubblica 10.9.2009

ROMA - La norma «salva precari» è passata ieri in Consiglio dei ministri e verrà inserita nel decreto Ronchi che riguarda le politiche comunitarie. L'opposizione parla di una gigantesca truffa. La maggioranza degli assessori regionali all'Istruzione si dichiara contraria al provvedimento e chiede che l'intera faccenda venga discussa dalla Conferenza Stato-Regioni. Ma nel frattempo quattro Regioni hanno accettato il diktat del governo: Lombardia in testa, seguita da Sicilia, Sardegna e Campania.

Quanti sono i precari che dovrebbero «godere» della nuova normativa? I numeri ballano. C'è chi parla di 16 mila, chi di 10 mila, al ministero della Pubblica Istruzione hanno optato per la media matematica: 12-13 mila.

Cosa dice la norma? I supplenti che lo scorso anno scolastico hanno avuto un contratto annuale potranno essere chiamati per effettuare le supplenze brevi, vale a dire quelle superiori a 15 giorni. Alla fine dell'anno scolastico, che inizierà dal 14 settembre, avranno un aumento di punteggio nelle graduatorie permanenti come se avessero insegnato per tutto l'anno. Ma chi pagherà? I soldi usciranno dalle casse dell'Inps. Ma attenzione. La copertura sarà di 8 mesi per chi ha meno di 50 anni e di 12 per gli over 50. E non basta. L'indennità di disoccupazione sarà il 60 per cento della retribuzione per i primi 6 mesi, del 50 per il sesto e settimo e del 40 per cento per gli ultimi 4 mesi. L'indennità verrà sospesa per tutti i giorni nei quali l'insegnante verrà chiamato dalla scuola per una supplenza breve. E chi pagherà? Le scuole. Piccolo problema: lo scorso anno molti istituti hanno avuto non pochi problemi a rimediare i soldi per saldare il conto. E se il supplente «fortunato» viene chiamato per un paio di mesi durante l'anno? Allora toccherà alle Regioni integrare la differenza. Con quali soldi? Semplice. Quelli di cui dispongono per potenziare l'offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, l'orientamento scolastico. E se non accetteranno il progetto del governo? Chiaro. Se la vedranno con i precari che dovranno tirare avanti con la metà o meno del già scarso stipendio. E nel 2010 ci saranno le elezioni regionali.

Il provvedimento vale solo per il prossimo anno scolastico. Poi scatteranno i nuovi tagli previsti dalla finanziaria Tremonti.