TAR.
Un'altra promozione d'ufficio
che farà discutere

da Tuttoscuola, 14 settembre 2009

Dopo la sospensiva ordinata dal Tar Lazio della decisione di non ammissione alla terza classe di una scuola media romana nei confronti di un alunno dislessico per il quale i docenti non avrebbero considerato le particolari condizioni che non gli hanno consentito di conseguire la sufficienza nelle lingue straniere, lo stesso Tar si ripete nei confronti di un'alunna di una scuola elementare romana.

Ancora una volta il giudice si sostituisce agli insegnanti nel merito della bocciatura.

Il Tar, con ordinanza di sospensiva della "bocciatura" dell'alunna (ammessa con riserva alla classe successiva) ha infatti ritenuto che gli insegnanti non abbiano adeguatamente considerato la previsione contenuta nella legge 169/2008 (quella che ha modificato la valutazione con il ritorno del voto), secondo la quale la non ammissione (bocciatura) alla classe successiva è prevista "solo in casi eccezionali".

Secondo il giudice amministrativo questa eccezionalità non sussiste "dal momento che l'alunna in questione, reduce da un recente periodo di malattia, ha comunque conseguito nel primo quadrimestre (e per alcune materie anche oltre) risultati almeno sufficienti, di modo che l'attribuzione, al termine dell'a.s., in sede di scrutini finali, di alcune (6) valutazioni di non grave insufficienza (con voto 5), con conseguente determinazione di non ammissione alla classe successiva, risulta illogicamente e restrittivamente espressa, al di fuori della necessaria valutazione complessiva dell'alunna riferita all'intero anno scolastico..."

A riprova di quanto affermato, il giudice ha considerato pienamente valida e probante la certificazione medica di un centro specialistico di ortofonologia che ha dichiarato come "alle prove standardizzate" le sue "performance in scrittura e lettura sono risultate in linea con l'età di scolarizzazione" ritenendo quindi "non opportuna la bocciatura "perché influisce sugli aspetti emotivi, la scarsa autostima presente e le insicurezza della bambina a fronte di un buon recupero sul piano delle competenza negli apprendimenti".