Scuola

Precari: rinvio manifestazione stampa
al 3 oscura nostra

Cobas: scelta sciagurata, Fnsi la riveda.Il 20 dibattito al Miur

  ApCOM, 18.9.2009

I precari della scuola ritengono inopportuno il rinvio al 3 ottobre della manifestazione per la libertà di informazione, prevista per sabato prossimo, annunciato oggi dal segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, a seguito dell'uccisione avvenuta ieri a Kabul di sei militari italiani: la nuova data prescelta dai promotori della manifestazione coincide con quella annunciata nei giorni scorsi dal Coordinamento nazionale e a cui hanno dato l'adesione diverse associazioni, sindacati di base e movimenti anche studenteschi. "La decisione sciagurata di rinviare la manifestazione di 15 giorni - dice Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas - a causa del lutto nazionale per i sei militari uccisi e di piazzarla proprio in coincidenza (stesso giorno, stessa ora, stessa città) con l'unica rilevante mobilitazione sociale a carattere nazionale in questo periodo, quella dei precari della scuola che così rischiano l'oscuramento politico e mediatico, è gravissima. Se davvero questi signori avessero a cuore la verità e la libertà di stampa avrebbero dovuto potenziare e non rinviare la manifestazione". "Un minimo di pudore vorrebbe che Fnsi e promotori dello sciagurato rinvio - continua il portavoce dei Cobas - ci ripensassero e limitassero almeno i danni che infliggerebbero ad una importantissima mobilitazione, evitando di andare in piazza il 3 e scegliendo una data più ravvicinata: il chè comunque non annullerebbe la gravità politica del rinvio".

Intanto continua il presidio del Coordinamento precari scuola davanti al ministero dell'Istruzione in segno di protesta contro i tagli agli organici ed i contratti di 'disponibilità': per domenica prossima, 20 settembre, a partire dalle 17 si svolgerà una tavola rotonda dal titolo 'La scuola che vogliamo': l'iniziativa è rivolta a tutti gli insegnanti precari, ma aperta anche agli altri lavoratori che operano nella scuola, agli studenti e alle loro famiglie. Secondo i precari la tavola rotonda intende avviare un confronto di idee e posizioni per un nuovo modello di scuola, "libera e democratica"; per elaborare "una visione della scuola da contrapporre - si legge in un comunicato del Coordinamento dei precari - a quella devastante del governo Berlusconi"; per dimostrare che coloro che nella scuola lavorano sono "gli unici che hanno il diritto e le competenze per poterla veramente cambiare in meglio