Il ministro Gelmini a Tuttoscuola:
è l’ora del cambiamento

da TuttoscuolaNews N. 406, 7 settembre 2009

L’intervista di Tuttoscuola al ministro Gelmini, il cui testo integrale è nel numero di settembre della rivista, ha toccato almeno tre punti decisivi per il futuro della scuola italiana, come anticipato nei giorni scorsi dal nostro sito, che ne pubblica ampi stralci: la ridefinizione del profilo e della carriera dell’insegnante, il riconoscimento e la valorizzazione del merito a tutti i livelli (studenti, docenti, scuole), il superamento delle cause della formazione del precariato.

Sul primo punto il ministro ha preso l’impegno di presentare una proposta innovativa entro sei mesi, possibilmente – ha detto – in accordo con i sindacati e con le associazioni professionali della scuola, e altrimenti anche senza. Sul secondo ha annunciato misure di sostegno agli studenti più meritevoli, affinché possano studiare nelle università migliori, e incentivi per le scuole che migliorano di più i livelli di apprendimento dei propri studenti, tenendo conto dei punti di partenza (misure che richiamano quelle recentemente decise da Obama negli USA). Sul terzo, quello del precariato, ha presentato le linee del provvedimento d’emergenza (contratti di disponibilità) in discussione in questi giorni, ma ha soprattutto delineato una strategia “affinché tra dieci anni i quindicenni e i ventenni di oggi, anche quelli che mesi fa erano in piazza contro di me, non siano i precari di domani”.

Con l’ampia intervista al ministro Gelmini, pubblicata nel numero di settembre della rivista mensile a stampa, Tuttoscuola consolida una sua antica consuetudine: quella di offrire ai lettori all’inizio dell’anno scolastico, attraverso le parole del ministro pro tempore, una panoramica - la più completa possibile - dei problemi di politica scolastica.

Si potrà poi concordare o meno con le posizioni espresse dal ministro su questo o su quel tema, ma l’importante, dal nostro punto di vista, è che tali posizioni siano esposte con la massima chiarezza, anche per favorire - nel Paese e anche sulle pagine di Tuttoscuola - un confronto corretto, argomentato e non ideologico con chi la pensa diversamente.