Spese per l’istruzione:
per Eurostat l’Italia è diciottesima tra i Paesi

di L.L. La Tecnica della Scuola, 17.9.2009

L'Eurostat ha reso noti nei giorni scorsi i dati della spesa pubblica per l'istruzione primaria, secondaria e universitaria nei Paesi dell’Unione Europea. L'Italia al 18° posto, al primo la Danimarca. 

Si tratta dei dati comparabili più recenti (si riferiscono all’anno 2006) basati sugli indicatori messi a punto, con una metodologia comune, da Eurostat assieme a Unesco e Ocse.

Dell’Italia ne è emerso un quadro piuttosto infelice, che non fa altro che confermare i dati diffusi dall’Ocse nel rapporto annuale "Uno sguardo sull'educazione 2009".

Secondo l’indagine Eurostat, in media, i paesi dell'Ue spendono per l'istruzione il 5,05% del Pil.

La percentuale maggiore è in Danimarca (7,98%) e a Cipro (7,02%), mentre la più bassa in Slovacchia: 3,79%. L’Italia è al 18° posto con il 4,73%.

Per l’istruzione universitaria solo la Bulgaria spende meno dell'Italia. Infatti, i 27 Paesi Ue spendono per l’università l'1,1%% del PIL, l'Italia lo 0,8%, mentre la Danimarca spende ben il 2,3% del Pil.

La spesa media per l'istruzione di uno studente ammonta a 5.970 euro l'anno. In particolare, 4.921 euro si spendono per un bambino della scuola elementare, 6.038 per un allievo delle scuole superiori e 8.591 per uno studente universitario. La spesa più elevata è in Austria (8.583 euro), la più bassa, a parità di potere d'acquisto, in Bulgaria (2.139 euro).

Per uno studente universitario in Italia lo Stato spende in media 6.984 euro l'anno, circa la metà di quanto si spende in Svezia, Danimarca e Olanda, 3 volte meno di quanto si spende a Cipro.

Esigui sono anche i fondi privati a disposizione della scuola italiana. Infatti, mentre in media i fondi privati rappresentano il 12,5% delle risorse complessive a disposizione degli istituti di istruzione, in Italia la percentuale è del 7,7%.

In media, il 6% della spesa complessiva finisce direttamente nelle tasche degli studenti e delle famiglie sotto forma di aiuti, quali borse di studio e buoni libro.

In Italia, inoltre, gli aiuti coprono solo il 4% della spesa pubblica totale, contro il 16% della Danimarca.

Non se la cava bene neanche la scuola privata: la media dei Paesi UE è del 12,5%; la spesa in Italia è soltanto del 7,7%.

Altri dati riguardano la spesa per il personale: in Italia la percentuale è dell’80%, contro la media del 78%. Le spese correnti ammontano al 91% del totale (in Italia al 94%), mentre le spese in conto capitale rappresentato il 9% (in Italia il 5,7%). La spesa pubblica per l'istruzione varia dal 3,8% al 7,9% del Pil.