Alcuni chiarimenti Enza Virzì, AetnaNet 23.9.2009 Per chi non insegna alla Primaria non è facile capire quale sia la situazione attuale. Nella mia scuola, per esempio, con l’abolizione della compresenza si sono persi 4 posti rispetto allo scorso anno. E’ questa la vera questione, mentre le discussioni sul maestro unico (tutto finto) servono solo a distrarre dal problema reale. Maestro unico era il mio. Faceva tutte le materie (molto meno di quelle curricolari di oggi) in 24 ore settimanali; 8,30-12,30 x6 giorni. Oggi non può più essere assolutamente così. Le “Indicazioni per il curricolo” (i programmi della primaria) inseriscono tra le materie curricolari inglese e informatica. Capite già che solo per questo non si può parlare di maestro unico. Ecco allora le ore settimanali, materia per materia, del maestro prevalente (termine corretto): 7 italiano, 5 matematica, 2 scienze, 2 storia, 2 geografia, 2 musica, 2 arte, 2 religione, 2 motoria, 2 informatica = 28 + 2 inglese. Per un totale di 30 ore per gli alunni e 28 per il maestro prevalente. Ma le ore settimanali per il maestro sono 24 (22+2 di programmazione). Pertanto ogni scuola, al suo interno, deve organizzarsi per coprire tutte le materie. Il maestro prevalente, consiglia il Ministro, deve insegnare: italiano, matematica, storia, geografia, scienze, religione, arte o musica con un totale di 22 ore. Mentre ed. motoria, informatica, inglese, arte o musica vanno insegnate da altri docenti chiamati “specialisti”. Ma allora a chi si riferisce il Ministro con il termine “mastro unico”? Qui si pone un’altra questione. Aboliti i moduli dove un docente per 15-20 anni ha insegnato per esempio solo matematica e scienze, e assegnate al maestro prevalente tutte le materie citate precedentemente, ha egli la formazione adeguata per insegnarle? Assolutamente NO. Il Ministero non ha programmato nessun aggiornamento per i docenti. Vi pongo un’altra questione. Con i tagli fatti nella mia scuola, quasi tutti i docenti, facciamo 22 ore settimanali, non ci sono più le 2 ore di disponibilità di ognuno. L’assenza di un docente non può più essere coperta internamente, va quindi nominato (sempre) il supplente. Dov’è il risparmio tanto decantato dal Ministro? Altro esempio: con le nuove graduatorie possono arrivare (spesso a mattinata inoltrata) supplenti provenienti da località di altre province. Nell’attesa il bidello ha il compito di “smistare” gli alunni nelle varie classi; infatti data l’età non possono essere lasciati soli. Ecco allora che possiamo suggerire al Ministro una definizione più appropriata “MAESTRO TUTTOFARE”. Questi all’interno della propria classe deve: curare il gruppo medio, fare recupero per i bambini in difficoltà (prima l’attività era svolta in compresenza), potenziare il gruppetto delle eccellenze e “far fare qualcosa” agli alunni “smistati”. Capita, magari, che in 5^ arrivano alunni di 1^. Il tutto va a colpire il grosso problema della dispersione scolastica. Sono estremamente convinta che la dispersione va soprattutto combattuta nella scuola primaria (prima si interviene più c’è possibilità di riuscita). Dov’è il tempo necessario per organizzare attività che affascinino gli alunni a “rischio” e farli innamorare della scuola? Tempo pieno. E’ vero, alcune scuole sono tornate al tempo pieno; sapete per quale motivo? Così facendo, alcune, hanno evitato ulteriori tagli; altre, hanno dovuto “scegliere” il tempo pieno dinanzi alle difficoltà riscontrate nel collocare, nella sola mattinata, i docenti per coprire tutte le materie. Nella mia scuola stavamo per rimetterci il giorno libero! Chissà altrove. Comunque il vero problema del tempo pieno, da qui il divario tra nord e sud, è la mensa. Al sud i comuni non hanno i soldi per gestirla, allora portare il pranzo tutti i giorni a scuola al proprio figlio diventa un impegno insostenibile per le famiglie. Ma nonostante le difficoltà, qualche scuola dalle mie parti lo sta facendo pur di riuscire a gestire orari e docenti. Un’ultima questione, un po’ personale. Nella mia scuola inizio il decimo anno come specialista d’informatica, da sempre ho lavorato in compresenza portandomi nel laboratorio un gruppo di 9-11 alunni di quella classe. Da quest’anno DEVO portarla per intero:10 PC e 22 alunni. Ora data l’età ed il fatto che circa la metà di essi non sanno usare un PC (devo insegnare ad uno ad uno con la mia mano ad usare il mouse) spostandomi continuamente da una postazione all’altra, mentre gli altri 21 fanno di tutto. Con 10 classi, 200 alunni e questi ritmi per 22 ore settimanali il colorito della mia pelle cambia dal rosa al giallo fino al verde quando mi si dice che la nostra è una categoria privilegiata. |