La norma salva-precari da TuttoscuolaNews N. 407, 14 settembre 2009 Il provvedimento con il quale il ministro Gelmini ha ottenuto il via libera del Governo per salvare il lavoro di 12-13 mila docenti precari è destinato a segnare una svolta per il futuro. Non importa soltanto la quantità dei docenti “salvati”, ma proprio il loro salvataggio. L’anno prossimo e negli anni che verranno, quando inevitabilmente si ripresenterà, pur in dimensioni diverse, la stessa situazione di quest’anno con migliaia di docenti (18 mila, secondo il Miur) che non potranno essere riconfermati, il ministro e il Governo potranno considerare quella di quest’anno una soluzione straordinaria, una tantum? Ci sembra molto difficile, anche se il provvedimento lo prevedesse. Si profila, dunque, una svolta nella storia del precariato del 2000. Negli anni ’70 venne inventato l’incarico triennale e poi l’incarico a tempo indeterminato che rappresentò una specie di non licenziabilità. Il termine non licenziabile, cioè con diritto permanente al lavoro (non al posto fisso) fino all’immissione in ruolo, venne attribuito anche a particolari categorie di incaricati. Finito l’incarico, si passò al contratto a tempo determinato con durata annuale oppure fino al termine delle attività didattiche. Sembrava finita una volta per tutte, ma è il precariato a non finire… Potrebbe risorgere dalle sue ceneri, ancor una volta, sotto forma di salva-precari a tempo indefinito. |