Manifestazione dei precari
tra adesioni e timori di oscuramento

da Tuttoscuola, 22 settembre 2009

Già dallo scorso 16 settembre la sigla "Coordinamento dei precari" ha indetto per il prossimo sabato 3 ottobre alle ore 15,00 una manifestazione a Roma.

Le richieste della manifestazione sono: le dimissioni immediate del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati, il ritiro della legge 169/08 sul maestro unico, l'immissione in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti, l'abolizione del tetto massimo di un insegnante ogni 2 alunni diversamente abili (L. 244/07), il ritiro del ddl Aprea, e corsi abilitanti per i docenti non abilitati in servizio.

I manifestanti considerano i contratti di disponibilità, "denominati ipocritamente 'salvaprecari'", come un "contentino" del governo, che mortifica la professionalità dei docenti precari.

La notizia di questi giorni è che le adesioni si stanno allargando a sindacati, partiti politici e studenti. Tra le adesioni figura infatti quella Flc-Cgil, il cui segretario generale Domenico Pantaleo ha così commentato l'iniziativa del prossimo 3 ottobre: "La manifestazione indetta dai Comitati dei lavoratori precari della scuola del 3 ottobre è un'importante occasione, nel percorso di mobilitazione e di lotta contro la precarietà e contro la politica scolastica di questo Governo, per sostenere la piattaforma rivendicativa presentata durante la manifestazione a Montecitorio del 15 luglio. La FLC Cgil sarà quindi presente in piazza il 3 ottobre e garantirà la massima partecipazione alla manifestazione".

Anche se da uno schieramento extra-parlamentare, i precari hanno anche ricevuto anche il sostegno di un partito politico. "Questo governo - ha detto oggi Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro e Welfare del Prc - che sta procedendo al più colossale licenziamento di massa all'interno della scuola e dell'università pubblica e statale, che si rifiuta di sedersi al tavolo con le Regioni per discutere della Finanziaria e che arriva all'insulto di voler tagliare il Fondo per le persone non autosufficienti".

Sostegno alla manifestazione del 3 ottobre è giunta anche dagli studenti: dopo quelli dell'Uds, che hanno assicurato la loro presenza la settimana scorsa, oggi è stata la volta della Rete degli studenti: "Il governo - ha spiegato il portavoce Luca De Zolt - mette in atto un licenziamento collettivo che pesa sui destini personali delle persone, ma che pesa anche sul futuro della scuola pubblica e quindi sul futuro di noi studenti che siamo tra i banchi".

Nei giorni precedenti, la manifestazione aveva raccolto le adesioni dei Cobas e di molte delle organizzazioni del sindacalismo di base.

A queste buone notizie per gli organizzatori della protesta, si accompagna un timore, che serpeggia anche nei forum e nei blog dei dei precari: il pericolo che la manifestazione in favore della libertà di stampa, promossa dalla Federazione nazionale della stampa e rinviata al 3 ottobre a causa dell'attentato avvenuto a Kabul, che è costato la vita a sei militari italiani, possa "oscurare" mediaticamente la protesta sulla scuola.