Serietà, voto di condotta, integrazione. da Tuttoscuola, 28 settembre 2009 Intervistata oggi a "Mattino 5", il Ministro Gelmini ha ripercorso le tappe principali della riforma della scuola ed ha precisato, tra l'altro, che il voto in condotta non deve essere inteso come "mezzo per sanzionare e punire lo studente, ma per formare il ragazzo ed educarlo al rispetto, innanzitutto dell'insegnante e dei compagni" e che sono gli stessi genitori a volere un ritorno alla serietà e al rigore. Inoltre, si è detta sorpresa del fatto "che i media non tocchino mai il problema dell'istruzione. Non esiste una programmazione pensata per fasce d'età. A nessuno interessa che non si parli ai più piccoli e ai giovani". La Gelmini è poi tornata ancora una volta sulle quote del 30% degli stranieri nelle classi: questo tetto è ''ideale per trovare un equilibrio'' sotto il profilo didattico, perché ''ce lo dice l'esperienza''. Ha ribadito che i ragazzi stranieri ''devono essere messi in condizione di conoscere la lingua italiana. Per questo si sta lavorando per organizzare corsi di recupero di italiano nel pomeriggio''. In ogni caso, la scuola, ''deve essere la sede in cui l'integrazione nasce attraverso il dialogo. Difendere la cultura occidentale, le nostre radici intrise di valori cattolici è un modo di aprirsi a culture differenti. Non dobbiamo confondere il concetto di integrazione con una resa o il dialogo a senso unico''.
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