Nascite italiane. Continua il calo al Sud
e riprendono al Nord e al Centro

da TuttoscuolaNews N. 409, 28 settembre 2009

L’Istat, nel pubblicare i dati annuali delle nascite registrate nelle province italiane, dal 1999 rileva anche quelle dei bambini nati da genitori stranieri, consentendo, quindi, per differenza, di conoscere le nascite di bambini di genitori italiani.

In questo modo è possibile separare i dati di nascita dei bambini stranieri da quelli italiani, rilevando in tal modo se e dove la sola popolazione italiana aumenta o diminuisce.

Complessivamente la popolazione italiana, secondo i dati di nascita rilevati dall’Istat dal 1999 al 2007, è stabilmente sotto il mezzo milione di bambini nati ogni anno (494.098 nel 1999 e 492.577 nel 2007), con oscillazioni in più o in meno di qualche migliaio negli anni intermedi.

Mettendo a confronto i dati complessivi delle nascite del quadriennio 2000-2003 (corrispondenti agli alunni delle attuali classi di scuola primaria dalla prima alla quarta) con quelli del quadriennio 2004-2007, si possono rilevare le variazioni delle nascite, regione per regione, che avranno ricadute, negative o positive, sulla scolarità del prossimo quadriennio.

Tutte le regione meridionali e insulari, con la sola eccezione dell’Abruzzo che ha una popolazione stabile dei nati del quadriennio 2000-2003 e del successivo quadriennio 2004-2007, hanno avuto un minor numero di nati: la Puglia quasi 13 mila in meno da un quadriennio all’altro, la Campania oltre 11.300, la Sicilia 4.100, la Calabria quasi 2.800, la Basilicata circa 2.400, la Sardegna poco meno di 1.800. Registra una flessione di nascite tra i due quadrienni considerati anche il Piemonte (quasi 1.600 nati in meno nel secondo quadriennio).

Sono risultate sostanzialmente stabili, oltre all’Abruzzo, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Hanno registrato, invece, un aumento di nati nel secondo quadriennio il Lazio (6.300 nascite in più), l’Emilia Romagna (oltre 5.200), la Lombardia (più di 4.800), la Toscana (oltre 4.600), l’Umbria (circa 1.550), le Marche (circa 850).