Scuola

Rete studenti: Gelmini ipocrita,
lezione da Napolitano

Durante inaugurazione a.s. da ministro solo tagli e belle parole

  ApCOM, 24.9.2009

"Può sembrare provocatorio, ma se si fosse trattato di un duello oggi nel cortile d'onore del Quirinale, la ministra non avrebbe passato un buon quarto d'ora": così la 'Rete degli studenti' ha commentato, mettendole a confronto, le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, durante la cerimonia inaugurale dell'anno scolastico tenuta presso il Quirinale. Secondo l'associazione studentesca "il ministro Gelmini si è presentata di fronte ai 2.500 studenti, alle personalità del mondo della scuola e alle istituzioni tremante, insicura, parlando di una scuola che non c'è e di riforme che nessuno ha ancora visto, come l'inesistente ora di Cittadinanza e Costituzione. In un discorso stringato ed evitando accuratamente le questioni spinose che riguardano il mondo della scuola, la Gelmini ha richiamato molte volte l'Abruzzo e i buoni propositi del governo sulla scuola".

La 'Rete degli studenti' ha anche sottolineato che il responsabile del Miur ha sì fatto cenno a "propositi condivisibili", quali "diritto allo studio per tutti, scuola di qualità, interventi di sostengo nelle aree più disagiate, nelle carceri e negli ospedali, integrazione dei migranti", ma questi propositi alla resa dei conti non sarebbero altro che "belle parole, dal momento che - prosegue la nota studentesca - il ministro non ha per adesso recuperato neppure un euro dai tagli dell'anno scorso, e non ci sono neppure i soldi per le attività ordinarie nelle scuole riaperte solo da qualche settimana". Gli studenti puntano quindi il dito sui tagli applicati quest'anno. E non solo quelli agli organici. "La verità è che il ministro - continua l'associazione - non può nascondere è che il progetto del suo governo è di ridurre sempre di più la scuola, dimezzando ore, dimezzandopersonale e dimezzando qualità e sicurezza. Il progetto della maggioranza di governo è di avere una scuola per pochi, diversificata di regione in regione, di scuola in scuola e di indirizzo in indirizzo, a seconda delle risorse a disposizione sul territorio. In questo progetto la qualità la si ottiene solo pagando".

Alto, invece, l'apprezzamento per le dichiarazioni del Capo dello Stato. "Hanno risuonato quindi come particolarmente piacevoli le parole del presidente Napolitano, che - spiega la Rete degli studenti - hanno spazzato via un po' dell'ipocrisia del ministro richiamando le priorità di un sistema di istruzione nazionale: qualità per tutti, valorizzazione del merito, conoscenze diffuse per tutte la popolazione e non solo eccellenze. Il Presidente ha dato una bella lezione di cos'è la 'società' della conoscenza, sottolineando il ruolo di scuola università e ricerca per ricostruire il paese e uscire dalla crisi ". All'associazione studentesca non è sfuggita l'attenzione del presidente della Repubblica per temi trasversali alla scuola: "Significativi anche i passaggi di Napolitano contro l'omofobia e per l'integrazione dei migranti, ma soprattutto hanno fatto scuotere molti presenti i richiami al buon esempio che la politica deve saper dare a chi oggi studia: il successo e le soddisfazioni personali nella vita si compiono attraverso sforzi, sacrifici e attraverso il lavoro costante di ciascuno per la comunità. Insomma - conclude la Rete - le scorciatoie a cui ci ha abituato il nostro primo ministro, non sono un modello da seguire".