Clima avvelenato
e tasso di conflittualità alle stelle

da TuttoscuolaNews N. 408, 21 settembre 2009

“I contratti di disponibilità sono una beffa” (Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil), anzi, una “colossale fesseria” (Guglielmo Epifani, segretario della Cgil). Ma i fautori della “fesseria” non ci stanno, e reagiscono bruscamente.

Quello del precariato, dice Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, “è un problema enorme che richiede da parte di tutti un impegno straordinario. La demagogia non serve a risolverlo ed è spiacevole, oltre che sbagliato, farlo diventare motivo di incomprensione o terreno di impropria concorrenza fra sigle sindacali”. Scrima passa al contrattacco, e denuncia a sua volta “la contraddizione politica di chi si incatena davanti al Ministero e nel frattempo contratta le ‘fesserie’ contro cui dice di battersi”. Clima agitato, insomma.

Se si passa dal confronto sindacale a quello politico, i toni sono altrettanto se non più aspri. Nella conferenza stampa Franceschini-Fioroni sulla politica scolastica, svoltasi la scorsa settimana nella sede del PD, il segretario del PD ha parlato di politica scolastica “suicida” del governo, mentre l’ex ministro della PI ha accusato il suo successore Gelmini di “imbrogliare l’opinione pubblica manipolando i dati” sulle scelte delle famiglie, che in realtà avrebbero bocciato il maestro unico, “scelto solo dal 2%”.

Fioroni ha contestato anche l’affermazione che sia stato potenziato il tempo pieno: “non è vero, in realtà è stato riportato in vita il doposcuola” ha detto Fioroni un po’ sbrigativamente (non risulta che i compiti dei due insegnanti del tempo pieno siano stati modificati). Un’affermazione che a parti invertite, se fosse stato ancora ministro, lo avrebbe probabilmente fatto infuriare. Ha poi parlato di “faccia di bronzo” del governo e di “campagna di disinformazione” in atto.

Anche Mariangela Bastico, di solito concreta e misurata, ha chiesto alla Gelmini di rispondere nel merito delle critiche e delle proposte, “se ne è capace. Cosa di cui, purtroppo, cominciamo a dubitare”. E ha aggiunto che in materia di edilizia scolastica “Il ministro Gelmini o è disinformato o mente sapendo di mentire”, dice cose “inverosimili”, e dicendole “sostiene spudoratamente il falso”. “Falsità” è stato il termine usato anche dal ministro Gelmini per ribattere alle critiche a lei rivolte in sede sindacale e politica.

Ciò che sorprende, e anche un po’ preoccupa, non sono le argomentazioni, il loro contenuto, ma la forma delle polemiche, la loro violenza, una riduzione quasi schmittiana alle categorie amico-nemico che privilegia sistematicamente lo scontro e fa spesso dimenticare a chi governa e a chi si oppone le posizioni precedentemente prese a ruoli invertiti. Servirebbero, da parte di tutti, maggiore serenità, oggettività, memoria. E anche un po’ di self-control.