Il riordino del secondo ciclo
Maurizio Tiriticco riassume e commenta i
pareri del Consiglio Nazionale di Maurizio Tiriticco, ottobre 2009
Nello scorso 7
ottobre si è completato il trittico dei pareri sugli schemi di
regolamento relativi al riordino dei licei, degli istituti tecnici e
di quelli professionali, ambedue espressi il 22 luglio u.s. Ecco in
breve i punti salienti. • è necessario che il riordino dei tre percorsi nel loro insieme sia realizzato secondo un’ottica sistemica al fine di garantire la loro continuità e complementarità • occorre verificare se quanto indicato nei singoli Profili di uscita dello studente non confligga con le pratiche didattiche attualmente in uso • occorre verificare se gli obiettivi di apprendimento centrati sulle singole discipline non vanifichi la necessità di indicare, invece, precise competenze • viene data eccessiva enfasi ai processi cognitivi più che a prestazioni osservabili e verificabili • occorre dare indicazioni meno vaghe, più articolate e mirate circa la funzione dei laboratori e i percorsi centrati sulla flessibilità organizzativa • si avverte una incongruenza tra un generico impegno circa il potenziamento degli organici e i limiti finanziari di cui alla legge 133/08 • è necessario rendere effettivo l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, prevedendo un’area comune di aggregazione dei saperi senza nulla togliere alla peculiarità dei singoli indirizzi; occorrono anche concreti impegni per una formazione ad hoc degli insegnanti • occorre dare maggiore spazio all’orientamento e alla didattica attiva • occorre dare indicazioni in merito alla valutazione dei crediti scolastici anche ai fini dei passaggi degli alunni dall’uno all’altro percorso, compresa la formazione professionale regionale • occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti • è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto • vi è una necessità assoluta di avviare il riordino solo dalle prime classi e non anche contestualmente dalle seconde
• occorre dare
maggiore concretezza sia all’insegnamento in lingua straniera di una
disciplina non linguistica nella classi quinte che alla nuova
disciplina Cittadinanza e Costituzione I punti salienti del parere sugli istituti tecnici sono i seguenti: • occorreva procedere a una stesura in parallelo dei tre schemi di regolamento • occorre precisare che cosa si intenda per conoscenza, abilità e competenza, termini esposti a più interpretazioni • prevalgono i caratteri distintivi dei tre percorsi più che i caratteri unitari • si ravvisa una dicotomia tra i profili terminali dei tecnici e dei professionali, insistenti sul fare e quelli liceali finalizzati, invece, a fornire ai giovani “strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà” • il ruolo sociale, socializzante e promozionale della scuola non emerge eguale per i tre percorsi • la valorizzazione della cultura del lavoro non può prescindere dalla piena realizzazione della persona; occorre, quindi, superare la discrasia tra conoscere e fare • la didattica laboratoriale deve interessare tutte le discipline • si ravvisa una discrasia tra la declinazione degli obiettivi e le risorse strutturali, professionali e finanziarie messe a disposizione delle istituzioni scolastiche • non viene sufficientemente ravvisata la necessità di giungere a una reale equivalenza formativa da perseguire nel biennio obbligatorio • è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto; siano le istituzioni scolastiche a operare scelte mirate ed efficaci • occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti • è improponibile modificare contestualmente fin dal prossimo anno scolastico i moduli orari delle classi seconde, terze e quarte • si auspica una rapida revisione delle classi di concorso e della composizione delle cattedre
• occorreva procedere a una stesura in parallelo dei tre schemi di regolamento • occorre precisare che cosa si intenda per conoscenza, abilità e competenza, termini esposti a più interpretazioni la valorizzazione della cultura del lavoro non può prescindere dalla piena realizzazione della persona; occorre, quindi, superare la discrasia tra conoscere e fare • si conferma la validità dell’art. 13 della legge 40/07, con cui si sono definitivamente attribuiti alle Stato i percorsi di istruzione professionale e alle Regioni quelli di formazione professionale • si ribadisce la pari dignità dei percorsi professionali con quelli liceali e tecnici; per la realizzazione occorrono concreti investimenti, non garantiti dai limiti finanziari di cui alla legge 133/08 • il rinvio a ulteriori Indicazioni nazionali da definire con successivo dm rischia di vanificare un passaggio forte al nuovo ordinamento • manca un impegno concreto sulla formazione dei docenti
• in previsione di
una collaborazione fattiva con la formazione regionale, non convince
il rinvio a ulteriori intese tra Miur, Mef e Regioni, la cui
tempistica non viene definita • è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto; siano le istituzioni scolastiche ad operare scelte mirate ed efficaci • occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti • è improponibile modificare contestualmente fin dal prossimo anno scolastico i moduli orari delle classi seconde, terze e quarte. |