Scuola: alla ricerca della terza via

Usciamo dalla logica dei due schieramenti,
assumiamo come linea guida lo star bene a scuola!

dall'ADI, 28.10.2009

La scuola è stanca di essere strattonata fra due schieramenti che, entrambi miopi, se ne contendono il “dominio”. Basta con scontri devastanti sulle riforme, tra quelle discusse e mai attuate (v. 2° ciclo) e quelle fatte e continuamente ribaltate (v. 1° ciclo).

Cambiamo punto di vista e percorriamo una nuova via.

Assumiamo come linea guida due principi acclarati e attorno ad essi ripensiamo tutti gli interventi, costruendo un ampio “capitale sociale”.

Questi i due principi guida:

1) la scuola copre oggi solo una parte dell'apprendimento e non la maggiore. Bisogna trarre le conseguenze del fatto che apprendimento e insegnamento non sono più le due facce della stessa medaglia e che la “rete” sta sconvolgendo i modi di imparare

2) la parte di apprendimento che rimane delegato alla scuola può realizzarsi solo se i ragazzi stanno bene a scuola, in un ambiente accogliente, pulito e decoroso in cui possano sviluppare relazioni sociali ed emozionali positive.

Se si avrà il coraggio e la lungimiranza di assumere questi due semplici ma rivoluzionari principi, forse qualcosa potrà cambiare in questo desolante panorama dell'istruzione, grave in Italia, ma in cui l'Italia è in buona compagnia, perché non c'è nulla di più globalizzato e insieme conservatore dell'istituzione scolastica.

Che fare? Ci sono in questa newsletter molte indicazioni che vanno in questo senso.

La prima riguarda la presa di coscienza del malessere degli studenti attraverso una seria riflessione sulla dilagante piaga dell'assenteismo, un'inequivocabile spia, ancora più degli abbandoni, della crescente estraneità dei ragazzi nei confronti di questa scuola.

La seconda è la provocatoria conferenza di Nicholas Negroponte, con il suo urlato bisogno di prendere coscienza di come imparano le nuove generazioni, e del fatto che la grande parte dell'apprendimento avviene fuori dalla scuola, in situazioni in cui si sviluppa il coinvolgimento diretto e attivo dei bambini e dei giovani.

La terza indicazione si trova nelle prime tre relazioni tenute al seminario residenzaile ADi di Rocca di Papa “Chiamale emozioni”: dalla relazione di A. Cenerini sulla crescente importanza a livello internazionale dell'educazione sociale ed emozionale, a quella di D. Antognazza e L.Sciaroni sul significato e gli effetti dell'intelligenza emozionale, fino alla spregiudicata e provocatoria relazione di N. Bottani sul clima di istituto.

Sono spunti su cui chiamiamo tutti a riflettere e a intervenire.