"Troppi genitori si disinteressano Bullismo, ritardi, arroganza: le famiglie ignorano i richiami degli insegnanti Maria Teresa Martinengo, La Stampa 23.10.2009
TORINO Dal questionario, al quale hanno risposto 534 scuole piemontesi (il 78,8% del totale degli istituti di ogni ordine e grado), è emerso che in media solo nel 59% dei casi la famiglia «sostiene la scuola» quando il figlio è protagonista di comportamenti che violano le regole. Alle medie, poi, il dato crolla al 52,9%: praticamente una famiglia su due fa finta di niente di fronte ad un figlio è aggressivo nei confronti dei compagni, maleducato, oppure che arriva regolarmente in ritardo o non porta i libri e il materiale necessario per le lezioni. O, ancora, giocherella con il cellulare o l’iPod. «Il livello minimo di attenzione dei genitori è negli anni in cui i ragazzi avrebbero più bisogno di essere seguiti, quando vivono una modificazione biologica che li stravolge e cambiano la percezione di se stessi. Anche in fatto di bullismo - osserva il docente - è nei primi anni dell’adolescenza che si verificano i maggiori problemi. Eppure i genitori, che fino alla quinta elementare vedevano “piccoli” i figli, alle medie li considerano grandi, autonomi». L’indagine - punto di partenza per uno studio più ampio, finalizzato alla prevenzione, in cui il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Francesco De Sanctis ha coinvolto Scienze dell’educazione dell’Università e Ingegneria gestionale del Politecnico - è mirata a comprendere quanto le famiglie siano sensibilizzate sul fenomeno del bullismo, e quanto siano disponibili a fare la loro parte per prevenirlo. «Alle superiori - prosegue Umberto Lucia - l’attenzione dei genitori risale al 58%. Probabilmente perché la scuola ha più strumenti da mettere in campo. Per esempio, se un ragazzo viene sospeso per una settimana, la famiglia se ne accorge per forza e reagisce». Va meglio - ma queste percentuali sono davvero consolatorie? - alla materna e alle elementari, dove i genitori rispondono rispettivamente nell’ 81,2% e nel 69,8% dei casi. «Ci sono situazioni che richiedono vera sinergia - dice il preside dell’Itis Avogadro Alfonso Lupo - e che a volte si possono risolvere solo con il coinvolgimento di specialisti come psicologi e a volte anche psichiatri. Da noi è solo il 20% delle famiglie a disinteressarsi dei figli. I casi più eclatanti sono nei primi anni e riguardano ragazzi già problematici alle medie». Un esempio è recente: due compagni di classe sorpresi a rubare in un supermercato. «Ciò che avviene immediatamente fuori non può essere ignorato dalla scuola. Di solito chi fa azioni del genere, a scuola non si comporta meglio». Il punto è che spesso sono proprio le famiglie di questo genere di ragazzi a non dare segni di vita. |