Sciopero, la guerra delle cifre
fra Brunetta e i sindacati di base

da Tuttoscuola, 23 ottobre 2009

"Unificare le lotte per non pagare la crisi". Dietro questo striscione, centocinquantamila persone, secondo gli organizzatori, hanno manifestato a Roma per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base.

Cobas, Rdb e Sdl parlano di due milioni di lavoratori che oggi hanno incrociato le braccia.

Molte le scuole e gli uffici pubblici rimasti chiusi. E numerose le richieste della piattaforma dello sciopero, che oltre ai trasporti riguardava appunto anche scuola, pubblica amministrazione, sanità, vigili del fuoco e settore privato: tra le altre, blocco dei licenziamenti e riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti.

Manifestazioni si sono svolte anche in altre città.

E a Roma lo spezzone della scuola ha effettuato pure un sit in sotto il ministero della Pubblica istruzione per avanzare le proprie richieste: "Stop ai tagli, fondi per i contratti, stabilizzazione dei precari".

Il ministero della Funzione Pubblica però minimizza la portata delle proteste e informa che lo sciopero generale indetto dai Cobas ha registrato un'adesione generale pari al 2,52% dei lavoratori.

In particolare, secondo il Discastero guidato da Renato Brunetta, si è registrata una punta di adesione del 9,53% nelle Agenzie fiscali, dell'1,69% nel Servizio sanitario nazionale, del 2,23% nella Scuola, del 9,30% negli Enti pubblici non economici e del 2,10% nelle Regioni ed Enti locali.