Ecco la rivoluzione delle superiori
resistono i licei, professionali addio

Rischiano di scomparire i professionali, resistono classici e scientifici

di Stefano Parola, la Repubblica ed. di Torino 31.1.2009

I licei artistici passeranno da 11 a 17, perché ingloberanno gli istituti d'arte. I 19 licei magistrali cambieranno nome in licei delle scienze umane. E poi ci saranno 81 istituti tecnici tecnologici, denominazione che verrà presa dagli attuali industriali, agrari, geometri, e anche 70 tecnici economici. Mentre rimarrà invariato il numero dei licei classici (32), degli scientifici (57), dei linguistici (3).

E i professionali? Dati i molti punti interrogativi che li riguardano, il rischio concreto è che chiedano in massa di diventare istituti tecnici. La scuola superiore in Piemonte si trasformerà così. È una mappa ipotetica, tracciata dai tecnici della Regione che hanno studiato gli effetti della riforma del secondo ciclo portata avanti dal ministro Gelmini. Ma in poco o nulla si discosterà da quella reale. Per due motivi.

Il primo è che l'assessore all'Istruzione, Gianna Pentenero, è appena tornata dalla riunione della conferenza Stato-Regioni, in cui ha espresso il suo "niet" alle modifiche che il ministero attuerà sui licei e sugli istituti professionali e il suo sì (con precisazioni) alle novità sugli istituti tecnici. Però Mariastella Gelmini ha ascoltato il parere della conferenza (positivo sui tecnici, negativo su licei e professionali) e ha annunciato che andrà avanti: «Nonostante le nostre richieste di rinvio - conferma Gianna Pentenero - la riforma diventerà effettiva già dal prossimo anno e riguarderà sia le prime che le seconde classi. Una decisione che ci preoccupa molto».

Il secondo motivo lo spiega l'assessore provinciale all'Istruzione, Umberto D'Ottavio, che in questi giorni è alle prese con le richieste delle scuole torinesi: «Il prossimo anno è previsto un ulteriore taglio del personale (si parla di 1.500 posti, ndr) e con una ristrettezza di risorse simile difficilmente i dirigenti scolastici riusciranno a cambiare o aggiungere indirizzi». Quindi le cosiddette confluenze dovrebbero scattare in modo automatico più o meno in tutta la regione. Ma non tutte le autonomie scolastiche rimarranno invariate: a puro titolo esemplificativo, alcuni dei nove agrari potrebbero diventare soltanto degli indirizzi di istituti tecnologici più grandi. Perché la nuova mappa delle scuole dipenderà anche da come le Province dimensioneranno le autonomie, che dal prossimo anno non potranno avere meno di 500 studenti.

Un fine gioco d'incastri, che va completato entro fine anno per consentire poi alle famiglie di scegliere dove iscrivere i figli entro la scadenza del 27 febbraio. Nonostante gli elementi da chiarire siano ancora molti. Il destino dei licei tecnologici, per dirne uno. Ma la cosa che più allarma l'assessore Pentenero è un'altra: «Sugli istituti professionali - dice - regna l'incertezza più totale. Non si capisce se le qualifiche saranno tutte regionali oppure no. E in caso affermativo, con quali e con quanti soldi opereremo. Per questo temo una corsa dei professionali a diventare istituti tecnici. Le conseguenze sarebbero devastanti, perché si tratta delle scuole che raccolgono i ragazzi più in difficoltà e quindi avremmo un serio problema di dispersione scolastica».

Tra tante incertezze, l'assessore Pentenero è però tornata da Roma anche con una notizia positiva: «Anche per il prossimo anno le sezioni Primavera saranno confermate. Il Governo stanzierà per la nostra regione 1,4 milioni di euro, cioè 300 mila in meno. Ma grazie a qualche risparmio riusciremo a garantire lo stesso numero di sezioni».