Gli insegnanti potranno scegliere
un'altra provincia oltre alla propria (non più tre)
ed essere inseriti "a pettine"

 da Scuola e Web, 21.10.2009

Una graduatoria unica a partire dal 2011: è questo la novità principale che dovrebbe essere inserita nel decreto legge sui precari nella scuola, all'esame dell'Aula della Camera, attraverso un emendamento a firma della commissione. Nel testo che è stato presentato si legge: «Il decreto con il quale il ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca dispone l'integrazione e l'aggiornamento delle predette graduatorie per il biennio 2011-2012 e 2012-2013» è improntato «al principio del riconoscimento del diritto di ciascun candidato al trasferimento dalla provincia prescelta.

in occasione dell'integrazione e dell'aggiornamento per il biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009 ad un'altra provincia di sua scelta con il riconoscimento del punteggio e della conseguente posizione di graduatoria». Il che dovrebbe portare dal 2011 alla riduzione a due del numero di province per le quali si può esercitare l'opzione da parte degli insegnanti, nonché introdurre l'inserimento nelle graduatorie secondo la modalità cosiddetta 'a pettine' e dunque introdurre una sorta di graduatoria unica. Per la graduatoria attuale, resta quanto previsto dall'emendamento della relatrice Paola Pelino che ha confermato la possibilità di scelta in altre tre province, ma in coda alla graduatoria.

ALTA TENSIONE - Ma proprio durante l'esame del decreto legge sui precari della scuola il clima si fa rovente alla Camera. L'Aula respinge, secondo il parere del governo, un emendamento con 269 sì e 271 no e due astenuti. Il risultato della votazione favorevole alla maggioranza arrivato sul filo di lana malgrado la presenza in aula di cinque ministri e altrettanti sottosegretari - è l'accusa della opposizione - è stato determinato dal voto di Carolina Lussana, entrata nell'Emiciclo a votazione aperta e che è stata attesa prima che venisse chiusa. «Lei ha fatto una cosa scorretta - ha urlato il capogruppo del Pd Antonello Soro al vicepresidente Maurizio Lupi - violando la volontà del Parlamento». Ma Lupi ha replicato: «Ho rispettato il regolamento». Il clima si è fatto rovente dopo che, con la maggioranza battuta per dieci voti sulla richiesta di sospensione dei lavori, si doveva passare a votare il primo emendamento del decreto. Lupi ha dato la parola a Massimiliano Fedriga della Lega sull'ordine dei lavori, ma Soro si è precipitato al banco della presidenza urlando: «Non può parlare, c'è la votazione». Massimo Polledri (Lega) ha scavalcato il suo banco per buttarsi su Soro, ed è stato bloccato dai commessi. Lupi ha concesso la parola brevemente, sempre sull'ordine dei lavori, a Giuliano Cazzola e poi ha aperto la votazione.

LA NORMA IN QUESTIONE - Il comma 1, che l'opposizione voleva abrogare, prevede che i precari non possano utilizzare i loro contratti a tempo determinato per maturare anzianità ai fini contributivi e impone che i rapporti di lavoro a tempo determinato non possono trasformarsi in rapporti a tempo indeterminato.