L'integrazione scolastica non si tocca!
È questo il messaggio forte proveniente
dall'incontro di Roma tra le varie associazioni di persone con
disabilità, famiglie e insegnanti, da sempre impegnate a promuovere
e a sostenere il processo di integrazione scolastica degli alunni
con disabilità. Tutti hanno espresso un aperto dissenso rispetto
alla critica situazione determinatasi nelle scuole italiane, ove
sembra si voglia far tornare a prevalere la logica della separazione
rispetto a quella dell'integrazione. Oltre a produrre la Prima
Piattaforma per l'Integrazione Scolastica degli Alunni con
Disabilità, i partecipanti all'incontro hanno deciso di chiedere al
Governo immediati provvedimenti d'urgenza - finalizzati a correggere
le tante situazioni inaccettabili - pensando ad azioni di
sensibilizzazione sull'opinione pubblica, in caso di mancate
risposte. È stata inoltre stabilita anche la convocazione in
"assemblea permanente", per monitorare l'evolversi della situazione
e per promuovere azioni coerenti ed efficaci, anche di protesta, già
dal prossimo mese di novembre.
di
Evelina Chiocca* da
Superando,
27 ottobre 2009
Il rischio di un "ritorno al passato",
con la riapertura delle "classi differenziali", derivante da scelte
politiche pedagogicamente miopi, è motivo di forte
preoccupazione per il futuro dell'integrazione scolastica degli
alunni con disabilità. A denunciare ciò che sembra sempre
più una realtà, piuttosto che un ipotetico rischio, sono le
associazioni di insegnanti e genitori da sempre impegnate a
promuovere e a sostenere il processo di integrazione scolastica
degli alunni con disabilità, le quali, riunitesi a Roma il
24 ottobre [si legga la presentazione dell'evento in
questo sito, cliccando
qui, N.d.R.], hanno manifestato aperto
dissenso rispetto alla critica situazione determinatasi nelle scuole
italiane.
L'iniziativa, organizzata dal
CIIS (Coordinamento Italiano insegnanti di Sostegno), è stata
promossa congiuntamente da importanti associazioni operanti in
Italia. Infatti, il tavolo del confronto e della proposta ha visto
insieme Giovanni Pagano, presidente dell'ANMIC
(Associazione Nazionale Mutilatilati e Invalidi Civili), Salvatore
Nocera, vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per
il Superamento dell'Handicap), Lilia Manganaro, responsabile
nazionale per le politiche scolastiche dell'ANFFAS (Associazione
Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o
Relazionale), la sottoscritta, presidente del CIIS, Antonio
Nocchetti, presidente dell'Associazione
Tutti a Scuola di Napoli, Elena Duccillo,
moderatrice delle liste web
Didaweb, Didaweb-Handicap, Handicap e Società ed
Educazione&Scuola, Fabiana Gianni,
rappresentante del Gruppo
Genitori Tosti in Tutti i Posti, Anna Di Domenico
dell'Associazione x disabili gravissimi
Claudia Bottigelli di Torino, Giuseppe Argiolas,
responsabile del CIIS Sardegna, Vito Bardascino,
vicepresidente dell'Associazione Italiana SuXfragile e, in
rappresentanza delle organizzazioni sindacali di categoria,
Marcello Pacifico, presidente dell'ANIEF
(Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione).
Nel corso del seminario, su proposta della CIIS, è stata predisposta
- con la collaborazione e il confronto fra genitori e insegnanti -
la Prima Piattaforma per l'Integrazione Scolastica degli
Alunni con Disabilità, in cui sono stati evidenziati gli
elementi irrinunciabili e imprescindibili affinché si realizzi
pienamente la scuola dell'inclusione. Il documento, che si propone
come riferimento per le Istituzioni e la Società Civile, intende
riavviare e rafforzare il processo di integrazione, in quanto testo
programmatico e di azione attraverso il quale riaffermare che
«l'integrazione non si tocca» e che «indietro non si torna».
Gli interventi dei presidenti e dei rappresentanti delle
associazioni hanno messo in risalto, con precisa cognizione e con
dati evidenti e inconfutabili, quanto siano numerose e complesse
le condizioni di grave disagio scolastico in cui si trovano
costretti oggi moltissimi alunni con disabilità. Hanno
rilevato inoltre come vengano sempre più contraddetti nella pratica
i princìpi proclamati ed enunciati sul diritto, per tutti
gli alunni, di soddisfare nella scuola pubblica il bisogno
di apprendere e di essere educati.
Fra i problemi per i quali urgono soluzioni sono stati evidenziati:
- sovraffollamento delle classi (in alcune sono
presenti più di trenta alunni);
- più alunni con disabilità inseriti nella stessa
classe (non essendo stato definito un "tetto");
- classi numerose con oltre trenta alunni in cui
sono iscritti anche tre o più alunni con disabilità;
- classi appositamente formate da soli alunni con
disabilità e da quelli considerati "fragili";
- attivazione di "laboratori" o "attività
didattiche" riservate ai soli alunni con disabilità e talvolta con i
"più deboli" (modalità, questa, che come la precedente è
equiparabile a classi differenziali non dichiarate);
- riduzione delle ore di sostegno didattico (in
alcuni casi sono state attribuite tre ore settimanali);
- aumento del rapporto alunno disabile/docente
(dovendo rispettare la "media nazionale" di un insegnante ogni due
alunni, ad ogni docente vengono assegnati più casi, anche oltre i
quattro, condizione, questa, che nega e lede il diritto allo
studio);
- formazione iniziale e in servizio degli
insegnanti (tema particolarmente sentito, come è anche stata
condivisa la necessità che vi sia maggiore attenzione rispetto a una
preparazione comune e per tutti sui temi dell'inclusione).
Che politicamente, per questioni prettamente economiche, si voglia
tornare a modalità organizzative sempre più rispondenti alla
logica della separazione anziché a quella dell'integrazione
è stato rilevato da tutti i presenti. Nell'immediato, per far fronte
all'emergenza, i rappresentanti delle associazioni hanno convenuto
di chiedere al Governo di adottare immediati provvedimenti
d'urgenza, finalizzati a correggere le
molte situazioni inaccettabili. Qualora il Governo non manifestasse
la ferma volontà di intervenire prontamente per modificare o
annullare tutte quelle scelte che non promuovono la scuola
inclusiva, le associazioni dei genitori e degli insegnanti si sono
proposte di attivare una serie di iniziative per
sensibilizzare l'opinione pubblica. In ogni caso, le
famiglie si sono già allertate, pronte, se necessario, a
intraprendere anche azioni giudiziarie per garantire i diritti
acquisiti.
I convenuti hanno ritenuto infine di non chiudere i lavori, ma di
rimanere convocati in "assemblea permanente", per
monitorare l'evolversi della situazione dell'inclusione scolastica e
per promuovere azioni coerenti ed efficaci, anche di protesta,
già dal prossimo mese di novembre. Le associazioni
presenti, che partecipano anche ai lavori della Consulta
dell'Osservatorio sull'Integrazione Scolastica Ministeriale, si sono
poi impegnate a rappresentare al Ministero stesso - il 4 novembre
prossimo - le indicazioni emerse nel corso del seminario.
* Presidente del
CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di
Sostegno).