Tutti a scuola sino a 16 anni.
L'assessore Simoncini: "Vogliamo offrire a
tutti da gonews.it, 28.10.2009 «Con l'approvazione della proposta di legge che modifica il testo unico per istruzione, formazione e lavoro, il modello toscano per l'attuazione dell'obbligo scolastico diventa legge. Con la modifica alla legge 32, riceve così una sistemazione anche dal punto di vista normativo quello che consideriamo un importante traguardo nell'attuazione dell'obbligo scolastico fino a 16 anni introdotto dalla legge nazionale. L'altra novità introdotta nella legge 32 consente invece di adeguare e rendere più duttile la normativa su un istituto in forte espansione come l'asilo nido aziendale, a tutto vantaggio dei bambini e delle loro famiglie». Così l'assessore all'istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha commentato l'approvazione, avvenuta ieri in consiglio regionale, di due emendamenti proposti dalla giunta. Uno, appunto, sull'attuazione dell'obbligo scolastico, l'altro sugli asili nido aziendali. Il percorso previsto dalla Toscana e già attuato nei primi due anni, prevede l'assolvimento dell'obbligo all'interno del biennio della scuola superiore. Quello toscano è un modello originale, unico nel panorama nazionale. «Per noi l'obbligo di istruzione è obbligo scolastico e la Toscana – ricorda l'assessore – è l'unica regione a scegliere di far coincidere le due cose, assolvendo l'obbligo nella scuola. «Abbiamo scelto questa soluzione per far sì che i ragazzi restino il più possibile all'interno della scuola e per offrire a tutti la possibilità di ricevere una solida preparazione di base». La differenziazione, per i ragazzi che non intendono proseguire gli studi avviene, in Toscana, al terzo anno, che avrà un valore più fortemente professionalizzante e sarà svolto all'interno dei canali della formazione professionale, con una costante interazione con il mondo del lavoro, sfociando in un diploma di qualifica. Il secondo emendamento prevede l'inserimento nella legge regionale dell'istituto del nido aziendale, una realtà che costituisce una importante integrazione ai servizi pubblici per la prima infanzia ma che non aveva fino ad oggi una disciplina ad hoc. Lo scopo della nuova norma è quello di rendere più facile la creazione di nidi da parte delle aziende e allargare le opportunità di accesso per i piccoli utenti, continuando a garantire la massima qualità educativa». |