La manovra sugli organici, da Tuttoscuola, 5 ottobre 2009 Nella manovra finale per i nuovi organici avrebbero dovuto confluire, integrandosi, gli effetti veri e propri dell'azione di razionalizzazione e quelli naturali delle variazioni determinate dalle dinamiche demografiche della popolazione scolastica. In effetti questo è avvenuto solo in parte. Nelle regioni meridionali e insulari la diminuzione di organico di diritto nella scuola primaria è stata alla fine di 5.921 posti, ma, tenendo conto dei posti in meno che avrebbero dovuto essere considerati per effetto del calo di alunni (- 671), avrebbe dovuto essere di 6.592. Nelle stesse regioni per la secondaria di I grado il calo definitivo di posti/cattedre è stato di 6.747, ma avrebbe dovuto essere di 7.251. Nella secondaria di II grado il calo è stato di 3.713 posti/cattedre ma avrebbe dovuto essere di 5.917. In poche parole, le aree meridionali e insulari avrebbero dovuto perdere 19.759 posti, anziché, come avvenuto, 16.381: sono state "graziate" per 3.378 posti. Nelle regioni settentrionali e centrali è avvenuto il contrario. Grazie al saldo positivo (virtuale) per l'incremento di organico connesso con le variazioni della popolazione scolastica, nella scuola primaria avrebbe dovuto esserci un calo di 934 posti, ma in effetti il decremento è stato di 2.232; nella secondaria di I grado il calo di organico avrebbe dovuto essere di 1.453 cattedre, ma è stato alla fine di 3.346; nella secondaria superiore avrebbe dovuto essere di 1.648 cattedre, ma è stato in effetti di 2.115. Complessivamente nelle regioni settentrionali il calo di organico avrebbe dovuto essere di 3.658 posti/cattedre in meno. Nelle regioni centrali, analogamente a quanto avvenuto in quelle settentrionali, avrebbe dovuto esserci una minor riduzione di organico pari a 448 posti/cattedre... Insomma, è vero che i maggiori tagli si sono concentrati al sud, ma è altrettanto vero che, a causa dell'andamento demografico contrastante (meno alunni al sud, più alunni al nord), i tagli avrebbero dovuto essere ancora di più al sud e meno al centro-nord. |