Graduatorie/3.
Un’opportunità … poco opportuna

da TuttoscuolaNews N. 411, 12 ottobre 2009

Le graduatorie ad esaurimento degli insegnanti precari sono nate alcuni anni fa in vista della graduale immissione in ruolo degli iscritti. Si tratta di graduatorie chiuse, costruite all’insegna del “chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori”, non modificabili se non per esplicita previsione di legge. Anche l’aggiornamento periodico dei punteggi assegnati a ciascun iscritto in graduatoria è conseguente ad esplicita previsione normativa.

Con il decreto ministeriale n. 42/2009, in occasione dell’aggiornamento biennale delle graduatorie ad esaurimento, il ministero dell’istruzione ha ritenuto opportuno offrire una possibilità in più, non prevista dalla legge, di iscriversi in graduatorie diverse da quella di iscrizione per tre province.

Si è trattato di un atto non dovuto, di natura discrezionale, finalizzato ad offrire qualche opportunità di lavoro in più ma anche la possibilità di acquisire competenze professionali per discipline le cui graduatorie in determinati contesti territoriali sono esaurite o presentano un numero esiguo di aspiranti, salvaguardando, comunque, i diritti acquisiti di chi era già iscritto nelle graduatorie.

Il decreto testualmente prevedeva “Ravvisata l’opportunità - in relazione alla necessità di garantire in tempi brevi l’esaurimento delle graduatorie in vista del nuovo sistema di reclutamento … e al fine di favorire la stipula di contratti a tempo indeterminato o determinato di tutto il personale interessato alla procedura di integrazione e aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento - di concedere a detto personale di scegliere, senza cancellazione dalla graduatoria di appartenenza, per il biennio 2009/2011, ulteriori tre province in cui figurare in posizione subordinata (in coda).”

Quella “opportunità” offerta ai docenti precari si sta dimostrando ora… poco opportuna, al punto da essere diventata un boomerang per il Miur, messo a rischio di commissariamento per le graduatorie e costretto ad un intervento legislativo di emergenza.