Graduatorie/1.
Quell’ordinanza del Tar ignorata e ripresentata

da TuttoscuolaNews N. 411, 12 ottobre 2009

Il 9 ottobre il Tar del Lazio, su ricorso di 75 precari assistiti dall’Anief, ha disposto con ordinanza n. 4581 l’esecuzione, entro 30 giorni, dell’ordinanza cautelare n. 2573/2009 del 13 luglio 2009 con cui aveva sospeso l’efficacia del decreto ministeriale n. 42/2009, che consentiva l’iscrizione di docenti precari in coda ad altre graduatorie provinciali.

Secondo quella ordinanza di sospensiva di luglio l’Amministrazione scolastica avrebbe dovuto, invece, inserire quei docenti precari in graduatoria secondo il loro punteggio (a pettine), ma il Miur aveva tirato dritto, invitando gli uffici periferici a predisporre normalmente le graduatorie e ad utilizzarle per le nomine (in ruolo e per supplenze annue).

Nel frattempo lo stesso ministero aveva presentato appello al Consiglio di Stato, che però non lo aveva accolto. Il Miur, quindi, si era visto costretto a dare esecuzione all’ordinanza, disponendo l’inserimento con riserva dei soli docenti ricorrenti in attesa della sentenza definitiva.

Tutto questo, però non è bastato.

Il Tar Lazio ha ritenuto che l’ordinanza di sospensiva di luglio sia stata considerata dai vertici di viale Trastevere tamquam non essent, come se non esistesse, con conseguente “sviamento di potere”.

Da qui la nuova ordinanza che dispone l’esecuzione (peraltro già avvenuta parzialmente), pena il commissariamento ad acta dopo 30 giorni. Non si tratta, però, di una semplice minaccia, perché l’ordinanza individua contestualmente anche il funzionario che dovrà darvi esecuzione.