E il diritto degli studenti di Domenico Ligato, La Gazzetta del Sud 17.10.2009 Gentile ministro Mariastella Gelmini, vorrei sapere se ha intenzione di confermare il testo dell'art. 12 dello Schema di regolamento recante «Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133», che prevede: (Passaggio al nuovo ordinamento) 1. A partire dalle prime e dalle seconde classi funzionanti nell'anno scolastico 2010-2011, i percorsi liceali di ogni tipo e indirizzo con le relative sperimentazioni, nonché gli istituti d'arte con le relative sperimentazioni confluiscono nei licei di cui al presente regolamento, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I, ferma restando la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi dell'ultimo triennio in atto sino all'anno 2009-2010». Secondo la Prima valutazione circa lo schema di regolamento concernente il riordino del sistema dei Licei (Adunanza del 22 luglio 2009) il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione ha dichiarato che «è inaccettabile la previsione di far confluire nei nuovi percorsi, sia pure con le dovute eccezioni, le seconde classi liceali, perché così facendo non si tiene nella giusta considerazione né il diritto degli alunni alla continuità educativa, né i tempi necessari per gestire il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. Da notare, inoltre, che non sono state ancora definite né le "Indicazioni nazionali" né le nuove classi di concorso, e che una eventuale accelerazione del processo di riforma, in assenza delle condizioni funzionali alla sua attuazione, genererebbe solo ulteriore confusione all'interno della comunità scolastica e rafforzerebbe il convincimento che la riforma dei Licei ha per obiettivo primario il solo contenimento della spesa». Ebbene, io sono genitore di un alunno che frequenta la prima classe del Liceo Scientifico «A. Volta» di Reggio Calabria sezione C, corso sperimentale «Brocca». In base all'art. 12 sopra citato, mio figlio dovrebbe il prossimo anno abbandonare il corso sperimentale e passare al corso ordinario. Ma allora il diritto degli alunni alla continuità educativa va a farsi friggere! Le materie come il diritto, l'informatica, la storia dell'arte con i relativi libri già acquistati, che hanno una validità biennale, dovranno essere abbandonate di punto in bianco e i libri buttati nella spazzatura? È questa la Scuola che lei vuole? È questa la Scuola che valorizza il merito e i ragazzi che vogliono veramente studiare e non usare le raccomandazioni o i sotterfugi per andare avanti nella vita? Io sono sicuro che Lei terrà conto della critica espressa dal Consiglio nazionale della Pubblica istruzione e quindi varerà la Sua riforma, rispettando i diritti acquisiti e le legittime aspettative dei nostri figli e di noi genitori, che nel momento in cui hanno iscritto i loro figli a scuola, hanno stipulato un contratto sulla base del Prof di quella Scuola, che garantiva una continuità didattica ed educativa ai ragazzi. La invito pertanto a voler consentire la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi scolastici già iniziati quest'anno. Lei è un avvocato amministrativista, che conosce per motivi professionali la città di Reggio Calabria e i suoi problemi. Ragioni in termini non solo di contenimento della spesa pubblica, ma anche secondo logiche di ragionevolezza giuridica e soprattutto di buon senso, se veramente vuole il bene della Scuola italiana. In caso contrario, Le prometto che intendo intraprendere su questo punto una lotta sia sul piano giuridico che su quello politico al fine di far prevalere le giuste ragioni di un padre che vuole solo che siano rispettate le legittime aspirazioni e ragioni del proprio figlio, come sicuramente farebbe Lei se fosse al mio posto.
Ci ripensi, Ministro, e riceverà tutta
la mia stima. In caso contrario, troverà in me un leale ma tenace
avversario, che si batterà contro questo punto specifico della Sua
riforma con tutti i mezzi di cui dispone.
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