Niente scuola prima dei sei anni:
č controproducente

di A.G. La Tecnica della Scuola, 17.10.2009

A sostenerlo č il centro di ricerca inglese "Cambridge primary review": continuare ad imparare giocando darebbe ai "pargoli" migliori capacitā linguistiche e di organizzazione mentale. Per il nostro Paese č solo una conferma a mantenere un modello collaudato. Ma per Scozia, Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord č un chiaro invito a posticipare il momento delle regole.

Guai a far intraprendere lezioni e corsi scolastici prima dei sei anni: gli effetti apparentemente positivi, derivanti proprio dagli apprendimenti precoci, si dimostrerebbero alla distanza addirittuta controproducenti. A sostenerlo č un importante studio condotto sulle scuole elementari nel Regno Unito dal centro di ricerca "Cambridge primary review".

L'indagine č nata per verificare la pertinenza dell'avvio scolastico anticipato in molti Paesi anglosassoni: in Scozia e in Inghilterra spesso a quattro anni almeno; in Galles e Irlanda del Nord a cinque. Ebbene, secondo lo studio nessun elemento farebbe pensare che cominciare presto a leggere, scrivere e far di conto produca benefici evidenti. Anzi, i ricercatori britannici non avrebbero dubbi sull'esprimere un giudizio opposto: "i bambini - hanno scritto perentoriamente nelle conclusioni della ricerca - non dovrebbero cominciare corsi scolastici tradizionali a scuola prima di aver compiuto sei anni".

Hanno spiegato che proseguire attivitā informali fino attorno ai cinque-sei anni , anche se strutturate attorno ad un disegno pedagogico, darebbe ai giovanissimi scolaretti migliori capacitā linguistiche e di organizzazione mentale. Insomma, le attivitā ludiche sarebbero pių propedeutiche all'assorbimento dell'istruzione formale.

Un ragionamento del resto giā adottato dagli esperti in materia e dai legislatori di diverse nazioni europee: che evidentemente non a caso fanno iniziare la scuola ai loro "pargoli" non prima dei sei anni (come nel nostro Paese, ma anche in Francia, Germania e nei Paesi scandinavi) o addirittura dei sette anni (come in Svizzera).

Dopo aver verificato le risultanze sugli effetti futuri dei giovani scolastici, la Cambridge primary review ha quindi raccomandato di proseguire fino a quell'etā con le tecniche di apprendimento esattamente giā usate nei nidi e negli asili. Il motto da seguire sarebbe quello, ancora per un biennio, di "imparare giocando'". Chissā se ora i vari ministeri dell'Istruzione sopra la Manica diano credito alla ricerca. Oppure continuino, come tradizione vuole, a preferire la linea della precocitā scolastica.