Lo annuncia sul proprio sito l'Anief, che ha patrocinato i ricorsi dei supplenti

Graduatorie precari, il Tar 'commissaria' la Gelmini. Ma il ministero va avanti: per noi non cambia nulla.

Entro 30 giorni, stabilisce il Tribunale amministrativo del Lazio, il ministero dovrà dare istruzione agli uffici scolastici periferici di disporre l'inserimento ''a pettine'', cioè in base al punteggio, degli insegnanti nelle graduatorie provinciali. Se non verrà rispettato tale termine, arriverà un commissario. Idv: il ministro si dimetta.

 IGN-ADNkronos, 10.10.2009

Roma, 10 ott. (Adnkronos/Ign) - Il Tar del Lazio 'commissaria' il ministero dell'Istruzione sulle graduatoria dei precari. Lo annuncia sul proprio sito l'Anief, che ha patrocinato i ricorsi dei supplenti inseriti ''in coda'', anziché col proprio punteggio, nell'ultimo aggiornamento delle graduatorie.

Entro 30 giorni, stabilisce il Tar, il ministero ''dovrà dare puntuale esecuzione all'ordinanza'' dando ''istruzioni agli uffici scolastici periferici di disporre l'inserimento 'a pettine' dei ricorrenti nelle graduatorie provinciali inserendoli nella fascia d'appartenenza e con il punteggio acquisito e aggiornato nella graduatoria provinciale di attuale iscrizione''.

Se entro tale termine il ministero non darà esecuzione alla sentenza, arriverà un commissario che si dovrà occupare delle questione. Il tribunale ha già nominato, infatti, come si legge nell'ordinanza pubblicata dall'Anief, ''sin da ora un commissario ad actus nella persona del dr. Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della Funzione Pubblica, il quale, decorso vanamente l'indicato termine di trenta giorni, provvederà in via sostituiva ad adempiere al dictum giudiziale secondo le modalità enunciate''.

Il Miur, da parte sua, annuncia che, ''con il consenso di gran parte dei sindacati, ha pronto un emendamento al Decreto Ministeriale salvaprecari che conferma i provvedimenti del ministero e che consentirà di rendere inefficace il pronunciamento del Tar e di evitare il commissariamento''. Così ''il ministero non consentirà il trasferimento da una graduatoria all'altra, garantendo (e limitando) però la possibilità di inserimento in coda in altre 3 province (in posizione subordinata rispetto a coloro che sono già inseriti in queste ultime)''. ''In questo modo - prosegue il Miur - mentre vengono quindi garantite le legittime aspettative di coloro che hanno da tempo scelto una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti o dai trasferiti dell'ultima ora, con l'inserimento in coda in altre 3 province, vengono ampliate le possibilità di ottenere assunzioni a tempo indeterminato o determinato, soprattutto in quelle province in cui le graduatorie risultano meno affollate''.

Il Miur ''ribadisce dunque la determinazione a portare avanti le proprie scelte convinto che rispondano a criteri di giustizia, serietà e modernità. Nulla dunque - conclude - cambierà rispetto a quanto già deciso dal ministero''.

''Non era assolutamente possibile escludere i diritti di altri precari'', ha detto la senatrice del Pd Mariapia Garavaglia commentando la sentenza del Tar.

Secondo Pierfelice Zazzera, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Cultura, la decisione del Tribunale ''boccia, di fatto, l'arroganza del ministro Gelmini e delle sue scelte, la politica autoritaria del governo che ha ignorato le organizzazioni di categoria e gli operatori del settore''. ''Di fronte a questo scempio - ha continuato a nome dell'Idv - chiediamo le dimissioni del ministro Gelmini, dal momento che appare chiara l'inadeguatezza ad affrontare i problemi della scuola''.

Solidarietà al ministro Gelmini dalla Lega. Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, parla di ''vera e propria dittatura delle toghe, una casta che travalica i propri ambiti e scavalca le competenze del Parlamento e del ministero. Quello a cui stiamo assistendo è un golpe a cui occorre resistere''.