La "classe ghetto" degli asini In provincia di Brescia una terza media riservata a ripetenti e figli di immigrati Beatrice Rispa, La Stampa 1.10.2009
CAPRIOLO (Brescia) Ecco, allora, che la scuola ha calato una mossa operativa destinata a far discutere: la cosiddetta «classe degli asinelli», bocciati e stranieri a quota 70%. Una sezione cui, nelle intenzioni degli addetti ai lavori, sono garantiti docenti super-motivati, «maggiori risorse e una progettazione mirata a promuovere molteplici attività formative per il conseguimento del successo scolastico». Visto e approvato dal Consiglio d'istituto il 30 giugno 2009. Il risultato? Naturalmente un polverone. Sollevato anzitutto dalla signora Lorena, che non è stata con le mani in mano: «Siamo stati informati solo all'ultimo della situazione – lamenta – e la cosa, nonostante le rassicurazioni, mi ha lasciato perplessa. Non parliamo poi di mio figlio che l'ha presa malissimo: ha smesso di dormire la notte e non ha più voluto frequentare la classe». Mentre la questione ha fomentato assemblee e incontri tra genitori e insegnanti, spaccati tra il rischio del ghetto e la possibilità di un recupero ad hoc, il «forestiero» capitato tra gli «asinelli» dopo due settimane di assenza ha ottenuto lo spostamento ad altra sezione. «Pontificare è un conto, calarsi nella realtà è un altro – si giustifica il preside, Antonio Bellino -. La decisione della III D è stata presa in accordo con il Consiglio d'istituto». Intanto non passa giorno senza che si allunghi la lista delle proteste: «E' un progetto rischioso, che forse doveva essere programmato meglio – azzarda il sindaco, Fabrizio Rigamonti -. Fino a poco fa non era ancora stata fatta la nomina per la cattedra di Matematica. Ma non si era detto che i docenti sarebbero stati molto motivati?». Un errore di metodo, per qualcun altro: «Facciamo classi differenziate come negli Anni 60? - si chiede Pierpaolo Begni, Cgil scuola -. E' un controsenso, tanto più che il ministro Gelmini è a favore di un tetto del 30% di stranieri». La soluzione, per l'assessore provinciale all'Istruzione, Aristide Peli (Lega) era un'altra: «Rifare le sezioni spalmando ripetenti e immigrati». Ma il problema rischia di rivelarsi un bubbone con radici profonde: «Perché tutte queste bocciature? Partiamo da qui, e interroghiamoci come comunità», suggerisce il referente dell'Associazione genitori (Age), Davide Guarneri. |