Indebitati, senza fondi per le supplenze, E negli istituti vince l'arte di arrangiarsi di Carlo Forte da ItaliaOggi, 6.10.2009 Scuole senza soldi per pagare i supplenti e classi scoperte. È quello che sta succedendo in molte province a causa dei ritardi con i quali l'amministrazione centrale ha riversato le spettanze agli istituti. E non sono pochi i casi in cui i passivi da pagare risalgono ad anni precedenti. Con il risultato che molte scuole per onorare i debiti hanno utilizzato fondi di altri capitoli. E quindi ognuno si arrangia come può. Negli anni trascorsi, peraltro, il problema delle classi scoperte era meno evidente perchè, quando i docenti avevano le cosiddette ore a disposizione, era più facile trovare dei sostituti. Per lo meno per tamponare le emergenze. E quindi anche se mancavano i titolari nelle classi poteva comunque essere assicurata la vigilanza. Adesso invece la situazione sta precipitando. E si sta acutizzando una vecchia prassi deteriore, che è quella di suddividere gli alunni un po' per parte, classe per classe. Anche se, mai come quest'anno, le classi sono piene fino all'inverosimile. È il caso di una scuola in provincia di Vercelli dove è stata addirittura costituita una classe con 38 alunni. Nelle scuole dove ci sono spezzoni disponibili fino al termine delle attività didattiche i presidi stanno già assumendo i supplenti. Ma si tratta di nomine a forte rischio di caducazione. Non appena saranno varate le disposizioni di attuazione del decreto salva-precari, infatti, i supplenti che sono attualmente in cattedra con nomina del dirigente scolastico, dovranno cedere il posto ai colleghi che saranno individuati con il nuovo meccanismo delle precedenze. Vale a dire, i docenti che rientreranno nella disciplina dei contratti di solidarietà. Che prevede la precedenza nelle supplenze termporanee (comprese quelle brevi) per tutti coloro che avranno diritto a questa nuova tipologia di contratto. Insomma il balletto dei supplenti quast'anno si preannuncia ancora più pesante del solito. E ciò aggiunge incertezza in un comparto che soffre già per i tagli e le migliaia di trasferimenti d'ufficio che hanno praticamente azzerato la continuità didattica in moltissime scuole. Sì, perchè ai docenti che ogni anno si spostano volontariamente per avvicinarsi alla famiglia, quest'anno si sono aggiunte altre migliaia di docenti che hanno perso il posto e sono stati mandati lontano da casa. Si tratta dunque di insegnanti che sarebbero rimasti ben volentieri a casa loro, continuando a garantire la continuità didattica. Ma che hanno dovuto farsi le valige perchè le loro cattedre sono state cancellate con un tratto di penna per effetto dei tagli previsti dalla Finanziaria: 42.100 cattedre in meno rispetto all'anno scorso. |