L'intervento

Studiare l'Islam in classe?
"Noi abbiamo fatto così"

Torino, al Liceo Gobetti l'ora di religione come momento di confronto

Paola Giani*, La Stampa 26.10.2009

TORINO
Se si crede nel fatto che nella scuola laica di stato la disciplina «religione» debba essere non uno strumento confessionale, ma di lettura dei saperi, dei comportamenti, delle mentalità e cioè della evoluzione della cultura di un Paese, e del pianeta Terra nel suo insieme, si condivide l’idea che la ragione per avvalersene non sia l’appartenenza a una chiesa o a un gruppo di credenti, ma il desiderio di istruirsi e capire: un diritto che vale per tutti.

L’esperienza degli insegnanti di religione del liceo scientifico Gobetti testimonia che è possibile tenere viva l’attenzione alla realtà religiosa nel suo farsi storia, civiltà, convivenza e tensione etica alla coesione sociale. A questo fine sono infatti costruite, ad esempio, occasioni di gruppi di lavoro dedicati a comprendere la realtà multiculturale e multireligiosa durante le assemblee degli studenti; o i viaggi di istruzione che proprio dagli stessi insegnanti di religione sono stati orientati verso esperienze di scambio scolastico con paesi come Tunisia e Marocco o le esperienze di cooperazione internazionale, come lo scorso anno in Nicaragua.

Da più di quindici anni al Gobetti gli insegnanti di religione hanno scelto questo modo di intendere la disciplina, individuando come finalità del loro insegnamento un articolato insieme di obiettivi: capacità di orientarsi attraverso i più importanti concetti di storia e di fenomenologia delle religioni; sapersi confrontare con la differenza; comprensione e apertura al dialogo; la maturazione della consapevolezza della propria identità culturale congiunta con l’apertura e la curiosità verso ciò che si presenta «altro». E questo senza dimenticare l’interconnessione dei contenuti della cultura religiosa con lettera, storia e filosofia.

Il tema di riferimento del biennio è «L'Euromediterraneo: la gente da cui veniamo e con cui oggi abitiamo. Aspetti socioculturali e religiosi». La programmazione tende a dare agli studenti le chiavi di lettura essenziali delle società multiculturali, a far ricercare le chiavi di interpretazione delle culture ebraica, cristiana e islamica. Per il triennio il riferimento è invece «Dalla modernità all’oggi: come le religioni parlano all’uomo di Dio e del rapporto con il mondo e con la storia »: ricerca sul modo in cui il cristianesimo ha detto se stesso nel tempo della modernità, nonchè i frutti delle sue interazioni con le istituzioni delle società europee. Nell’ultimo anno l’attenzione è puntata sul ‘900 e tutta la sua articolata vicenda tra guerre mondiali e innovativi processi culturali.

Al liceo Gobetti gli studenti che si avvalgono dell’insegnamento studiano «religione» come ogni altra disciplina, utilizzando il laboratorio multimediale per la ricerca di informazioni e di testi con cui confrontarsi, discutono, scrivono, imparano a porsi domande e a crescere consapevoli della responsabilità del proprio ruolo di cittadini attivi. Il quadro concordatario in cui si delinea oggi l’insegnamento non soddisfa e sicuramente va superato a favore di un ripensamento sui saperi che la scuola può promuovere nei giovani e sul diritto per tutti a conoscere le religioni non per diffonderne il verbo,maper non perdere una ricchezza che appartiene all’umanità intera e da sempre.

Insegnante del Liceo Gobetti