L'Unione degli universitari annuncia una grande manifestazione a Roma
In otto città sit-in davanti alle prefetture. Occupata sede del ministero

Università, sulla riforma è già rivolta
E Gasparri frena: "Perplessità"

Il senatore Pdl: "Sbagliato non far eleggere il presidente del cda dal rettore".
Confindustria: "Un passo decisivo per rilanciare e svecchiare i nostri atenei"

 la Repubblica 28.10.2009

ROMA - L'Unione degli universitari scende subito in campo contro la riforma degli atenei, approvata oggi dal Consiglio dei ministri. In diverse città universitarie sono già in atto presìdi per "informare gli studenti e la cittadinanza dell'ultimo colpo che il governo sta infliggendo al sistema universitario pubblico". E per il 6 novembre è stata organizzata una manifestazione a Roma per dire "no alle riforme a costo zero".

Udu: "Non si privatizza il diritto allo studio". Secondo il sindacato studentesco, il ministro vuole "consegnare ai privati il diritto allo studio". Gli universitari criticano in particolare lo strumento della delega legislativa "che lascia carta bianca al governo di legiferare senza nessuna forma di consultazione con chi l'università la vive quotidianamente: studenti, docenti e personale". "E' inaccettabile - continua l'Udu - l'istituzione di un fondo per il merito che ha l'obiettivo di assegnare borse di studio e buoni agli studenti più meritevoli attraverso un test per misurare le loro capacità, senza tenere in considerazione le condizioni sociali, spesso drammatiche, degli studenti e delle loro famiglie".

Sit-in in otto città italiane. Nei giorni scorsi l'Udu ha già occupato i rettorati di Parma e Palermo e lo studentato di Catania. Oggi alcuni studenti hanno occupato simbolicamente degli uffici del ministero dell'Istruzione in via Nievo a Roma. In otto città italiane si sono svolti sit-in davanti alle prefetture. Ora gli universitari si preparano per la grande manifestazione di Roma del 6 novembre.

Tremonti: "E' una grande riforma". Il governo, dal canto suo, difende a spada tratta il provvedimento. Lo fa per bocca del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Mariastella Gelmini ha fatto un lavoro complesso. Quella dell'università è una grande riforma".

I dubbi di Gasparri. Ma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, frena: "Restano delle perplessità che in sede parlamentare sarà nostro dovere chiarire. Personalmente ritengo sbagliato far eleggere il presidente del Consiglio di amministrazione dai componenti stessi piuttosto che dal rettore". Poi ingrana la marcia indietro: "C'è materia su cui riflettere ancora - dice - ma resta la soddisfazione per la fine di uno stallo e per l'impegno di rilanciare il nostro sistema universitario per recuperarne l'eccellenza".

Confindustria: "Salto competitivo per atenei". Esprime soddisfazione, invece, Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l'Education: "Al centro del provvedimento c'è il tentativo di liberare il nostro sistema universitario da modelli organizzativi inefficienti, da vincoli burocratici e da abitudini corporative. Le nuove regole potranno migliorare la gestione finanziaria degli atenei, consentire alle nostre università di attrarre docenti e ricercatori validi e di raggiungere più elevati livelli di autogoverno e qualità scientifica e didattica".