Domani e sabato a Milano il primo congresso nazionale sul bullismo
Allarme baby-bulli: Gli esperti: la metà di coloro che da piccoli malmenavano i coetanei da adulto avrà la fedina penale sporca e condanne alle spalle. In aumento l'aggressività anche fra le ragazze (VIDEO). Un bambino su 4 subisce atti di bullismo dai coetanei. Solo una minoranza chiede aiuto a un adulto IGN-ADNkronos, 23.10.2009 Milano, 23 ott. (Adnkronos Salute/Ign) - Da piccoli rubavano i cellulari ai compagni di classe, erano leader di babygang metropolitane, malmenavano i coetanei più deboli. Da grandi fanno sul serio: fedina penale sporca e almeno tre condanne alle spalle. Piccoli bulli crescono. E si trasformano nei criminali di domani. Succede a un 'enfant terrible' su due. A lanciare l'allarme sono i medici del Fatebenefratelli di Milano che ogni giorno entrano in contatto con adolescenti 'segnati' dal bullismo: Luca Bernardo, direttore del Dipartimento materno-infantile, e Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze. "Se non si corregge la rotta il destino di questi 'baby-predatori' è inevitabilmente quello di finire nelle maglie della criminalità", avvertono durante la presentazione del primo congresso nazionale sul bullismo, promosso dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca e in programma domani e sabato nel capoluogo lombardo. L'equazione trova conferma nei numeri della Procura di Milano, diffusi oggi durante l'incontro, che parlano di un 47% di ex bulli che, a distanza di 24 anni dalle violente scorribande scolastiche o dalla militanza in baby gang, hanno continuato ad arricchire il loro curriculum criminale con condanne penali della magistratura ordinaria. Ne hanno alle spalle almeno tre, a testimoniare la serialità dei reati. Teenager violenti, impulsivi, stregati dal rischio. Predatori moderni, li definiscono i camici bianchi dell'ospedale lombardo: fiutano la paura, la debolezza e l'isolamento e "scelgono con cura le loro vittime ideali, proprio a seconda dei segnali che queste mandano. Poi sferrano l'attacco. Con ferocia, indifferenza e totale assenza di sentimenti. Sono giovani che rischiano di perdersi, ad alto rischio criminalità", avverte Bernardo. Il fenomeno è preoccupante, proseguono gli esperti, ha i contorni dell'emergenza. "Più si va avanti più si intensificano i casi di gang giovanili, furti, abuso di alcol e droga fra gli adolescenti", sottolinea Mencacci. Tutte espressioni di un disagio più grande, la punta dell'iceberg. "Non esistono buoni e cattivi - conferma Bernardo - esistono solo grandi fragilità". E l'età di esordio nel mondo del bullismo, della trasgressione, dello sballo scende vertiginosamente. Hanno fretta di crescere i ragazzi di oggi e cominciano a fumare o a stordirsi con drink e droghe anche dai 12 anni in poi. A sorpresa le scuole a tasso record di bullismo si rivelano le elementari, dove circa il 28% degli alunni rimane coinvolto in fenomeni di aggressività e violenza, sia in qualità di vittima che di carnefice. In Italia si è bulli già a 7-8 anni, ancora più che a 16, spiegano i due specialisti, che puntano il dito contro "bevande eccitanti a base di caffeina e merendine", prodotti che, se consumati in grande quantità, hanno effetti simili, in piccolo, alle classiche 'droghe'. Ma non ci sono solo ragazzi ansiosi di diventare 'capi' che si fanno largo a colpi di minacce e violenze, anche le ragazze si fanno sempre più aggressive e inclini a ricorrere alle mani, avverte Bernardo. Un cambiamento che fa paura: "Prima il loro era accanimento psicologico: con cattiverie e pettegolezzi puntavano a creare il vuoto intorno alla coetanea presa di mira. Oggi invece non esitano a picchiare. L'aggressione è diventata fisica e brutale come quella dei maschi" e la forbice tra maschi e femmine si sta riducendo. "E a poco serve intervenire con i divieti - prosegue Bernardo - L'unica vera cura è la prevenzione". E il gioco di squadra fra medici, istituzioni, famiglie. I livelli di guardia devono essere al massimo, a cominciare dalle scuole, luoghi privilegiati dai bulli per i loro 'crimini', sottolineano gli esperti. "Vogliamo coinvolgere tutti: insegnanti, presidi. A parte gli atti di prepotenza sui compagni, capita sempre più spesso che i ragazzi facciano uso di droghe o alcol. I campanelli d'allarme sono tanti. Non si può far finta di niente quando un 16enne dorme su un banco tre giorni su 4". Il medico chiama a rapporto anche le famiglie: "Spesso sono assenti, non ascoltano i figli, tendono a minimizzare. E invece devono impegnarsi in prima persona. Il nostro obiettivo è restituire questi giovani alla società, vogliamo che i nostri ragazzi tornino ad essere sani". In questa direzione lavora la Commissione nazionale per la prevenzione del disagio e del bullismo, istituita dal ministro dell'Istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini e presieduta proprio da Bernardo, con Mencacci vicepresidente. |