Unità oraria ridotta per "ricavare" supplenze?

da Tuttoscuola, 16 novembre 2009

Il periodico telematico della Flc-Cgil Conoscenza News (n. 43, edizione speciale) segnala che sarebbe "fortemente aumentata" nelle scuole la scelta di ridurre la durata dell'unità oraria delle lezioni non per ragioni estranee alla didattica (orari settimanali particolarmente pesanti, elevato pendolarismo degli studenti ecc.) ma per creare artificialmente ore a disposizione per sostituire i docenti assenti.

Le ore - o meglio le unità didattiche - di 45-50 minuti consentirebbero così di "creare" altre 4-6 circa per supplenze, e di fronteggiare l'esigenza di non lasciare scoperte le classi. Così avrebbero deciso alcuni Collegi adducendo motivazioni essenzialmente didattiche: il carico di lavoro complessivo dei docenti presenti a scuola non cambierebbe (18 ore di sessanta minuti), ma la sua articolazione in unità più piccole consentirebbe di riempire i vuoti create dalle assenze, soprattutto di quelle brevi e improvvise (ciò che in passato si poteva fare utilizzando le ore a disposizione dei docenti che avevano orari di lezione inferiori a 18 ore).

Il periodico sindacale critica queste pratiche perché "l'ulteriore riduzione dell'orario delle lezioni, oltre quella consentita dal contratto e deliberata dal Consiglio di Istituto, è una scelta che non è permessa dalle norme, se non per motivi didattici e nel rispetto del monte ore di insegnamento previsto dagli ordinamenti e dal regolamento sull'autonomia". E l'anno prossimo le riduzioni di orario nella scuola secondaria superiore, previste dalla riforma, "renderanno irrealizzabile una ulteriore riduzione del tempo scuola degli alunni".