SI' DEFINITIVO DEL SENATO

Il decreto salva-precari è legge

Il ministro Gelmini soddisfatto. Il Pd accusa: non salva nessuno, taglia 8 miliardi

 La Stampa 19.11.2009

ROMA
Via libera definitivo del Senato alle norme del decreto sui precari, che viene così definitivamente convertito in legge. Il provvedimento è passato con 137 sì, 113 no e sette astenuti. Il testo approvato è lo stesso di quello licenziato dalla Camera, sono stati bocciati infatti tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione.Il provvedimento prevede disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico per l’anno in corso. Hanno votato a favore Pdl e Lega.

Contrari Pd e Idv, convinti che, nonostante sia stato definito salva precari, il provvedimento di fatto produce effetti opposti. Udc e Svp si sono astenuti. Il Parlamento ha dimostrato una grande sensibilità, ed è «un segnale importante», ribadendo che «la maggioranza prosegue sulla strada delle riforme», ha commentato soddisfatta il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Che ha aggiunto: «Si tratta di un segnale importante perché i provvedimenti presi sono finalizzati a garantire il regolare svolgimento dell'anno scolastico e ad assicurare la continuità didattica. Questa ulteriore dimostrazione di unità sui temi dell'istruzione inoltre è importante anche perché ribadisce che la maggioranza prosegue sulla strada delle riforme».

«Di segno opposto il giudizio del Partito Democratico. «Questo decreto - afferma il capogruppo in commissione Istruzione Antonio Rusconi - viene chiamato inopportunamente salva precari. Esso infatti non salva nemmeno un precario della scuola. Eppure sarebbe stato sufficiente applicare il piano di assunzione triennale previsto nella Finanziaria del 2007 del Governo Prodi. Questo governo e la sua maggioranza - accusa l’esponente del Pd - hanno la responsabilità di aver ignorato non solo quel piano che avrebbe potuto davvero stabilizzare, ma anche la responsabilità di aver bocciato qualsiasi emendamento del Pd che prevedeva di allargare le misere misure previste ai precari che avevano avuto almeno un incarico negli anni precedenti. La realtà è che questo decreto non è altro che la piena applicazione dell’articolo 64 della legge 133 del 2008. Si tratta cioè della norma che prevede tagli per 8 miliardi nella scuola italiana».