DIRITTO DI CRONACA
Genitori e sudenti, professori e dirigenti protestano contro
l'abolizione degli indirizzi sperimentali
Flavia Amabile, La Stampa 22.11.2009
A Milano e dintorni sono sul
piede di guerra, ma anche in Toscana sono pronti a scendere in
piazza. Perché da quando il ministro dell’Istruzione ha dato il via
libera alla riforma delle superiori in almeno la metà degli istituti
si è iniziato a tremare. Scompariranno 396 indirizzi sperimentali,
51 progetti assistiti dal Ministero e poi miriadi di innovazioni,
spesso nemmeno autorizzate, tanto che nessuno sa bene quante davvero
siano.
E’ una piccola giungla che si è
formata nel corso del tempo, in particolare a partire dagli anni
Novanta, grazie alcune piccole concessioni e all’autonomia delle
scuole. La riforma della Gelmini interverrà in modo drastico: i
licei saranno in totale sei, con 10 opzioni per gli studenti. Si sa
che il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall’anno
scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi. E che entrerà a
regime nel 2013.
Fin qui, tutto chiaro. Purtroppo
l’annuncio è della scorsa estate e alla fine di novembre mancano
ancora i regolamenti attuativi destinati a definire nei dettagli i
cambiamenti. E non si vedranno ancora per un po’. Le iscrizioni alle
scuole sono slittate di un mese, a fine febbraio, e intanto il
malcontento aumenta.
A guidare il gruppo dei genitori scontenti
è il Virgilio di Milano. «Abbiamo avviato una raccolta di firme -
racconta Ruggero Vota - rappresentante dei genitori nel consiglio
d’istituto - ne abbiamo raccolte oltre seicento per chiedere un
confronto con tutti, dal ministero in giù per impedire
l’approvazione dei regolamenti di attuazione». I punti dolenti della
riforma dal loro punto di vista sono molti. «Scomparirebbe il Liceo
delle Scienze Sociali e anche l’insegnamento di Scienze Sociali dal
liceo scientifico. Risulterebbe soppressa totalmente la materia
diritto ed economia e, se anche si dovesse migliorare la riforma in
questi punti, comunque verrebbero meno docenti e ore di lezione».
E, quindi, via alle proteste con un’assemblea che si è tenuta
proprio ieri, e che è servita a capire che a unirsi alla protesta
sono anche molti altri istituti lombardi mentre dalla Toscana è
arrivata solidarietà e l’annuncio che presto nascerà una rete di
istituti con sperimentazioni contrari alla riforma. «Tutti insieme
chiederemo al ministero un rinvio di almeno un anno per permettere a
chi iscriverà i figli al prossimo anno possa farlo nella massima
chiarezza, non come avverrebbe adesso senza sapere che cosa accadrà
degli studi dei loro figli».
La protesta è destinata ad allargarsi:
studenti, famiglie, docenti e dirigenti scolastici dell'Istituto
Volta di Lodi e dell'Istituto Cesaris di Casalpusterlengo hanno
ottenuto un’interrogazione parlamentare per chiedere di salvare le
loro sperimentazioni. In Veneto la Cgil ha diffuso volantini per
invitare alla protesta dirigenti scolastici e docenti. In Toscana
hanno mandato solidarietà ai genitori del Visconti di Milano e si
stanno preparando per fare altrettanto anche loro. E in Friuli, a
Tolmezzo, le assemblee, per la verità, sono iniziate più di un mese
fa nell’aula magna del liceo Paschini-Marchi dove alunni e docenti
non vogliono veder cancellare le quattro sperimentazioni.
E poi ci sono i genitori che
devono iscrivere i figli alle superiori. «Vorrei mandare mio figlio
allo scientifico sportivo - spiega Andrea Calassi di Roma - è
importante fare molta attività fisica a scuola e avere un titolo in
grado di aprire anche porte diverse da quelle dei soliti concorsi.
Ma non capisco che cosa accadrà di questi licei» Dubbi a cui nessuno
sa dare risposta.
Nemmeno gli ispettori che in
questi giorni stanno girando l’Italia in lungo e in largo per conto
del ministero. Stanno svolgendo seminari con i dirigenti, ben
suddivisi in gruppi di lavoro tematici. Raccolgono lamentele e
consigli e torneranno a Roma raccontando di una riforma che non
piace a nessuno all’interno delle scuole. Ma il ministro
dell’Istruzione ha avvertito tutti più volte: «Nessun rinvio. La
riforma partirà dal 2010».