SCUOLA

Precari: dopo sit-in alla Rai
ci sarà 'posto fisso day'

Annunciato per l'11 novembre davanti Montecitorio e prefetture

Domani convegno a Roma e venerdì protesta anti-oscuramento media

  ApCOM, 4.11.2009

Roma, 4 nov. (Apcom) - Si moltiplicano le proteste per sensibilizzare il governo e l'opinione pubblica sul tema dei precari della scuola: oggi l''Assemblea nazionale precari scuola' ha annunciato che l'11 novembre metterà in atto, attraverso manifestazioni davanti Montecitorio e le prefetture di alcune città d'Italia, il 'posto fisso day'; domani è in programma la tavola rotonda 'Scuola: prepensionamenti e precari', alla presenza di tutti i più rappresentativi sindacati della scuola e di diversi politici di entrambi gli schieramenti,; per venerdì il 'Coordinamento precari scuola' ha annunciato che attuerà una serie di sit-in davanti a tutte le sedi regionali della Rai per protestare contro il loro oscuramento da parte dei media.

La ripresa delle contestazioni si deve alla bassa incisività dei provvedimenti con cui il governo ha cercato negli ultimi mesi di porre freno agli effetti derivanti dal taglio, per l'anno scolastico in corso, di circa 30.000 cattedre e 15.000 unità di personale Ata: i contratti di disponibilità - che garantiscono un assegno Inps per otto mesi, l'anzianità lavorativa ed eventuali incarichi regionali a supporto della didattica e della prevenzione degli abbandoni scolastici - sono considerati dai diretti interessati una misura parziale, poiché applicabile per un breve periodo e comunque mirata a 'salvare' dalla disoccupazione solo un parte di lavoratori non di ruolo (circa 20.000 a fronte di almeno 200.000 in lista d'attesa e con delle esperienze di supplenze alle spalle).

"Gli insegnanti e il personale Ata - spiega con una nota l''Assemblea nazionale precari scuola' - stanno pagando le conseguenze dei tagli del governo Berlusconi-Tremonti con la precarietà e la disoccupazione e se solo in quest'anno scolastico vengono tagliati ben 57.000 posti di lavoro, nei prossimi due anni saranno espulsi almeno altri 100.000 lavoratori e lavoratrici".

I precari, che tornano a chiedere il "rituro di tutti i tagli" e "immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti" sperano anche che il governo abbia deciso di cambiare politica: "dopo aver tagliato centinaia di migliaia di posti - dicono - Tremonti ci dice: 'Credo nel posto fisso, la mobilità non è un valore'. Siamo d'accordo e chiediamo al ministro di passare dalle parole ai fatti".

Altri Un tentativo di sostegno pratico ai precari è giunto nei giorni scorsi da una ventina di senatori attraverso un emendamento alla finanziaria: il testo, che alla luce delle ristrettezze economiche in cui versano le casse dello Stato non ha molte possibilità di andare avanti, vorrebbe introdurre l'opportunità al personale scolastico alle soglie della pensione di chiedere le dimissioni anticipate usufruendo di 'un accredito contributivo figurativo di due anni'. Il primo firmatario della proposta, il senatore Giuseppe Valditara (Pdl), farà da relatore alla tavola rotonda 'Scuola: prepensionamenti e precari', in programma a Roma nel Centro congressi Cavour, organizzata dall'Aespi, l''Associazione europea scuola e professionalità insegnante' che si preannuncia particolarmente interessante e ricca di partecipanti. Saranno presenti al confronto tutti i sindacati più rappresentativi del settore scolastico: Rino Di Meglio, segretario generale della Gilda Unams, che ha auspicato lo 'scivolo' già da prima alla sua presentazione in Parlamento; Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola; Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola; Beniamino Lami, componente segreteria nazionale Cgil Scuola; Marco Paolo Nigi, segretario generale Snals. Ci saranno poi l'on. Paola Frassinetti, vicepresidente commissione Cultura, il sen. Andrea Augello, della commissione Bilancio, l'on. Luciano Ciocchetti, della commissione Cultura, l'on. Maria Letizia De Torre, segretaria commissione Cultura Camera, l'on. Nunzia De Girolamo, della Commissione Affari costituzionali. Coordinerà il professor Andrea Bottone, segretario Aespi Lazio. Venerdì tornerà invece a protestare il 'Coordinamento precari scuola': ad un mese di distanza dalla manifestazione a Roma, svolta in contemporanea con quella in difesa della libertà di stampa, si sono datiappuntamento davanti alle sedi regionali della Rai per attuare una serie di sit-in in contemporanea. L'iniziativa del coordinamento, cui confluiscono diverse associazioni e movimenti di categoria, nasce "contro l'oscuramento mediatico - si legge in una nota - di cui siamo stati vittime: chiediamo alla stampa e ai mezzi d'informazione di raccontare il paese reale, non quello delle 'escort' e dei festini, ma quello delle lotte sociali e delle mobilitazioni dei lavoratori". La protesta fa così seguito a quelle reiterate di fine agosto ed inizio settembre, quando gli stessi precari (che sono circa 300.000 in tutta Italia) si resero protagonisti di diverse contestazioni clamorose: dall'occupazione degli Uffici scolastici provinciali agli scioperi della fame sono al presentarsi alle convocazioni per le nomine in mutande e addirittura vestiti da sposa per festeggiare importanti anniversari con il precariato. Proteste culminate con una doppia manifestazione a Roma il 3 ottobre, in contemporanea con quella a favore della libertà di stampa. "Ma di tutto questo materiale - denuncia il coordinamento - ben poco è stato effettivamente mandato in onda dalle televisioni o pubblicato sui giornali". Ora così la protesta si allarga: oltre al governo ed al Miur, artefici dei tagli alla scuola, vengono accusati anche i mass media. "Se i mezzi d'informazione - conclude il Cps - si occupassero di come la scuola primaria sta vivendo il primo anno con il maestro unico e di quali scenari si prospettano con i nuovi licei e i nuovi istituti tecnici e professionali, con inchieste ed analisi precise, raccontando ciò che veramente sta accadendo, dietro i grembiulini, il voto in condotta e il 'salvaprecari', non avremmo bisogno di salire sui tetti o di metterci in mutande davanti ai provveditorati".