Polemiche sull'obbligatorietà
delle lezioni di educazione sessuale
in Gran Bretagna

da Tuttoscuola, 6 novembre 2009

Sta suscitando polemiche in Gran Bretagna la decisione assunta dal ministro dell'Istruzione locale Ed Balls di rendere obbligatorie le lezioni di educazione sessuale per tutti gli studenti entro il quindicesimo anno di età.

Coloro che si rifiuteranno di frequentare queste lezioni, a causa delle proprie convinzioni religiose e morali, saranno considerati assenti ingiustificati e puniti.

Fino ad ora in Gran Bretagna i genitori potevano scegliere se far frequentare o meno ai propri figli le lezioni di educazione sessuale, durante le quali vengono trattati fra l'altro argomenti come la contraccezione, l'omosessualità, le malattie trasmissibili sessualmente.

Alcune associazioni religiose, cattoliche e musulmane, hanno hanno già annunciato battaglia, scrive oggi il Times, che dedica l'apertura del giornale alla questione. Shahid Akmal, presidente del Muslim Council ha dichiarato di non voler rispettare la legge, definita un'imposizione: "E' sempre meglio che siano i genitori a parlare di sesso ai figli piuttosto che la scuola, sulla quale i genitori non hanno controllo".

Anche l'Associazione cattolica per l'Educazione in Inghilterra e Galles si è detta "sconcertata" che sia stato cancellato il diritto ad esentare i propri figli da queste lezioni.

La decisione del governo è una delle misure intraprese per cercare di ridurre le gravidanze fra le adolescenti: nel 2007 vi è stata una percentuale di 42 concepimenti su mille adolescenti tra i 15 e i 17 anni, un balzo del 40,9% rispetto all'anno precedente. L'Inghilterra registra il tasso più alto di madri teenager di tutta l'Europa occidentale.