Più visibilità mediatica per i precari,
meno per le escort

da Tuttoscuola, 2 novembre 2009

Nuova protesta del Coordinamento precari scuola (Cps) contro l'oscuramento praticato dai media ai loro danni. Dopo la lettera nella quale si chiedeva la presenza nella popolare trasmissione "Porta a porta", i docenti di questa organizzazione hanno programmato per venerdì prossimo i un sit-in contemporanea in tutta Italia davanti alle sedi regionali della Rai. "La drammaticità della nostra situazione è stata taciuta dai mezzi di informazione - lamentano dal Cps - bisogna rompere il muro di silenzio che per lungo tempo ha circondato le nostre mobilitazioni: abbiamo dovuto mettere in atto le forme più eclatanti di protesta, dalle occupazioni dei provveditorati ai presidi permanenti, siamo dovuti ricorrere a forme di mobilitazione ad alto impatto mediatico, per avere i riflettori puntati su di noi per qualche giorno".

Ma, "passati i momenti più caldi, è calato nuovamente il sipario sul precariato scolastico". Per gli insegnanti "se i mezzi d'informazione si occupassero di come la scuola primaria sta vivendo il primo anno con il maestro unico e di quali scenari si prospettano con i nuovi licei e i nuovi istituti tecnici e professionali, con inchieste ed analisi precise non avremmo bisogno di salire sui tetti o di metterci in mutande davanti ai provveditorati".

Per questo chiedono ai media "di raccontare il paese reale, non quello delle escort e dei festini, ma quello delle lotte sociali e delle mobilitazioni dei lavoratori", perché la difesa della scuola pubblica "è interesse di tutti, non solo dei precari, ed è per questo che i media hanno il dovere di informare".