un giochetto semplice

Pasquale Almirante, La Sicilia 1.11.2009

Ormai è un giochetto semplice: un decreto e le sentenze saltano. E' successo con le graduatorie dei precari che, ottenuta giustizia dal Cga contro l'inserimento in coda, l'hanno vista sfumare dagli emendamenti del Governo; ed è successo col concorso siciliano a preside che, annullato con ben due sentenze, "non incide", recita l'emendamento n. 1.308, "sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei predetti concorsi che in quanto vincitori o idonei sono stati assunti in servizio".

Un brutto affare? Certo, perché avrebbero una carica ottenuta per decreto politico e non per imprimatur culturale, di sapienza e di merito, come la Legge vuole, mentre gli esclusi si appellano al presidente Napolitano. Il merito dall'anno prossimo è però richiesto ai ragazzi che, per essere ammessi agli esami di stato, non devono più riportare la media del sei, ma la sufficienza in tutte le materie, compresa la condotta, mentre per gli esterni è previsto un preesame che fa finalmente giustizia dell'assurdo per cui non subivano il giudizio di ammissione cui erano sottoposti invece gli interni. Su questo versante resta tuttavia un interrogativo: dopo cinque anni non ammettere un ragazzo interno agli esami non è forse il fallimento della scuola? Contestualmente il Miur ha fissato al 27 febbraio il termine per le iscrizioni all'a.s. 2010/11, in modo da consentire alle famiglie di capirci qualcosa sulla riforma dei licei e dei tecnici che però sta subendo contrasti da parte delle Regioni. In ogni caso dovrebbero partire azioni per illustrare la nuova organizzazione dell'istruzione superiore, organizzati dalle scuole proprio per orientare le famiglie, alunni e pure gli insegnanti. Sporadiche scuole comunque lo faranno, ma considerando che mancano pochi mesi alle preiscrizioni è presumibile che le informazioni saranno date a scelta già avvenuta e quindi non sulla rotta professionale che la nave deve prendere ma sugli arredamenti culturali (orari, contenuti ecc.), posto sempre che vengano predisposti.