Nemmeno più sindacalisti, di A.G. La Tecnica della Scuola, 12.11.2009 Uno degli ultimi episodi che dovrebbe far riflettere sulla scarsità di rispetto che sempre più famiglie riservano verso il corpo insegnante giunge da Napoli: una docente di una scuola media statale è stata aggredita all’interno dell’istituto dalla madre 40enne di un suo alunno che frequenta il primo anno perché accusata di avere adottato nei confronti del figlio un provvedimento disciplinare ingiustificato. Quale insegnamento possono trarne i giovani che hanno assistito alla scena?
Altro che
sindacalisti o avvocati. In certi casi i genitori italiani sembrano
sempre più avvinarsi più alla figura del bodyguard: quella categoria
di guardie del corpo che in caso di dissidi con gli interlocutori
non ci pensano due volte a passare dalle male parole ai fatti. Uno
degli ultimi episodi che dovrebbe far riflettere sulla scarsità di
rispetto che sempre più famiglie riservano verso il corpo insegnante
giunge da Napoli. La donna ha prima inveito contro l'insegnante, minacciandola di conseguenze ben più gravi, poi l'ha spintonata più volte per far intendere il senso delle sue minacce. Un insegnante, accortosi di quanto stesse accadendo, ha chiamato la Polizia che, giunta sul posto, ha identificato la donna denunciandola in stato di libertà. La malcapitata insegnante, per lo shock subito, è ricorsa alle cure mediche. Non crediamo che episodi di questo genere meritino commenti. Se non porci una domanda: quale insegnamento possono aver tratto i giovani ragazzini, iscritti alla prima media, che hanno assistito alla scena? L’unica cosa che ci sentiamo di dire, oltre che essere il massimo dell’incitamento alla diseducazione attuato nel luogo invece deputato per definizione alla trasmissione dei sani valori, è che determinati fatti andrebbero sempre e comunque denunciati. Sia da parte di chi li subisce, sia dagli organi di informazione. |