Famiglia cristiana attacca:
"Niente crocifissi a scuola?
Allora cambiamo i calendari"

La provocazione del settimanale cattolico dopo la sentenze Ue:
"Perchè continuare a offendere i non credenti, ostinandoci a datare gli anni della nostra vita a partire dalla nascita di Cristo?". E parla di 'Alzheimer civile'.

 Quotidiano.net, 10.11.2009

Roma, 10 novembre 2009 - Se va tolto il crocifisso dalle scuole, perchè allora non intervenire anche sul calendario, che si ‘ostinà a contare gli anni proprio dalla nascita di Gesù Cristo? È la provocazione paradossale che ‘Famiglia Cristiana' lancia nei confronti nella Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, dopo la ‘sentenza' sull’esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche che, a detta dei ‘giudici', andrebbero tolti dalle pareti.

«Sulla preparazione giuridica dei membri della Corte di Strasburgo non ci permettiamo di eccepire. Sulla loro conoscenza della storia, invece, abbiamo da ridire. E molto - scrive il settimanale cattolico nell’editoriale che apre il prossimo numero - Le radici cristiane sono così profonde che reciderle rende incomprensibile il patrimonio di cultura, storia, arte e valori del nostro Paese. Dopo il crocifisso, che altro vogliamo schiodare dal panorama? Le croci dei campanili, per evitare che i cittadini avvertano di vivere in città e paesi che hanno il marchio di una data religione?».

Osserva, a tal proposito, ‘Famiglia Cristiana': «E perchè continuare a offendere i non credenti, ostinandoci a datare gli anni della nostra vita a partire dalla nascita di Cristo? Non sarebbe ora che il ‘sinedrio' di Strasburgo agisse anche sul calendario? La sentenza della Corte europea di Strasburgo non difende la libertà, offende solo la memoria che, condannata all’Alzheimer civile, non ha più passato. Valori e simboli fanno parte del bagaglio di tutti i cittadini, credenti e non credenti. Appartengono a una biografia collettiva».

Sempre in merito alla condanna dell’Italia per la presenza del Crocifsso nelle aule parla di «alzheimer civile», di chi ha dimenticato che «valori e simboli fanno parte del bagaglio di tutti i cittadini, credenti e non".

Famiglia Cristiana mette in relazione il supplizio subito da Gesù ora anche in effige con la non accoglienza degli immigrati «tanti poveri Cristi» e ricorda che «il Crocifisso è un simbolo religioso, cui i cristiani guardano come alla stella polare della loro fede, ma è anche parte integrante della nostra identità di popolo. Parla al cuore dei credenti, ma allarga le braccia sulle sofferenze di ogni uomo e donna; indica traguardi di giustizia, pace e solidarietà». «Anche i giudici di Strasburgo - concude - dovrebbero saperlo. Ma dovremmo ricordarcelo tutti noi, cristiani a orologeria. Per essere credibili, nella difesa del Crocifisso, dovremmo rispettarne con coerenza il messaggio. Nella sua interezza. Anche quando è scomodo, controcorrente».