Sapone & Salviette . . . e Topo Gigio? Lettera Aperta dal CdC "Grimani" - Marghera (VE) 14.11.2009
Al Ministro della Pubblica Istruzione
Mariastella Gelmini Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Veneto Carmela Palumbo All’Assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan All’Assessore alle Politiche Educative del Comune di Venezia Anna Maria Giannuzzi Miraglia Al Vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel E p.c. Alla Redazione de La Nuova Venezia Alla Redazione del Gazzettino Alla Redazione del Corriere del Veneto
Gentilissimi, siamo il Consiglio di Circolo della Direzione Didattica “Grimani” di Marghera – Venezia. Sono ormai tre anni che operiamo e abbiamo vagliato e approvato i vari bilanci della scuola. Non ci sembra di essere una scuola “sprecona”:
Eppure non siamo in grado di fornire ai nostri bambini le dotazioni di base per rispettare le più elementari regole per l’igiene personale. Sapone, salviette per asciugarsi le mani e a volte anche carta igienica per la scuola vengono regolarmente acquistate dai genitori che si autotassano, fanno la colletta per comperare questi prodotti che poi consegnano alle maestre per le necessità della classe. E’ diventata una prassi già da molti anni e non siamo un caso limite (il confronto con altre realtà ci indica che questa è assolutamente una regolarità, quantomeno per le scuole dell’infanzia e per quelle primarie). Quest’anno scolastico si è aperto all’insegna dei timori per l’influenza pandemica da virus A/H1N1V; a fine agosto e inizi settembre stampa e televisione riportavano perfino ipotesi estreme di non apertura delle scuole. Poi sono arrivate le raccomandazioni del Ministero dell’Istruzione e della Salute cioè le misure igieniche e comportamentali da adottare a scuola. Le raccomandazioni recitano, tra le altre cose, “lavare regolarmente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo aver tossito, starnutito e aver soffiato il naso”. Ciò è stato oggetto di discussione all’interno del nostro Consiglio di Circolo: preventivi alla mano e analisi delle risorse ci dicono che l’Istituzione scolastica non è in grado di sostenere in modo adeguato tali misure igieniche:
Ci chiediamo come sia possibile definire tali raccomandazioni e indicare in premessa che sono “comportamenti che le scuole debbono osservare” senza prevedere risorse aggiuntive per la loro attuazione. Tutti ci accorgiamo di quanti denari si stanno impegnando per la prevenzione, la vaccinazione e l’informazione. Ci verrebbe da dire che forse un po’ meno di “topo gigio” in televisione e qualche soldino in più per l’attuazione di tali raccomandazioni non sarebbe una cattiva idea. Crediamo che sia giusta ed essenziale la collaborazione tra famiglie e scuola. Possiamo anche discutere se, in periodi di bilanci risicati per tutti, le famiglie debbano in qualche misura contribuire anche a livello economico per ampliare la qualità dell’offerta formativa nelle nostre scuole (ad esempio per interventi di madrelingua inglese piuttosto che per uscite didattiche o progetti specifici); ma i livelli essenziali in una scuola pubblica andrebbero garantiti dai fondi pubblici. Ringraziamo tutti i genitori della nostra scuola pubblica e di tutte le scuole pubbliche che ci tengono all’effettiva applicazione delle norme igieniche pagando di tasca loro; alle Amministrazioni e alla politica in genere chiediamo una seria riflessione sulla gestione delle risorse.
Cordiali saluti
Marghera-Venezia, 5 novembre 2009
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