Domani giornata internazionale di mobilitazione
per la scuola e l'università
Diritto allo studio, studenti in piazza
Le associazioni
annunciano: "Pronti a ricomporre l'Onda e a occupare gli istituti" la Repubblica 16.11.2009 ROMA - Lo slogan è "Education is not for sale". L'obiettivo: difendere il diritto allo studio dalla minaccia delle privatizzazioni. Gli studenti di tutto il mondo fanno lega per dire no alle riforme che consegnano ai privati le chiavi dell'istruzione dei cittadini. L'occasione è la giornata internazionale di mobilitazione di scuola e università. In Italia saranno almeno 50 i cortei, i presìdi e le occupazioni simboliche previsti domani. Già occupato il rettorato dell'università di Bari. I cortei in Europa e in Italia. Un'assemblea internazionale, cui parteciperà anche una delegazione di nostri studenti, si svolgerà a Bruxelles. In Italia la mobilitazione - cui hanno aderito l'Unione degli universitari, il coordinamento degli studenti universitari "Link", l'Unione degli studenti e la Rete degli studenti - coinvolgerà soprattutto gli atenei italiani, ma anche il mondo della scuola. Oltre che nelle città principali - Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Bari e Palermo - manifestazioni e cortei si svolgeranno ad Ancona, Padova, Forlì, Parma, Ferrara, Catania, Perugia, Lecce, Cagliari e Pavia. E in molte altre città. L'Udu: "Riforma Gelmini è dequalificante". Per gli studenti universitari, il disegno di legge del ministro Mariastella Gelmini, già approvato dal Consiglio dei ministri e ora all'esame delle commissioni parlamentari, punterebbe ad obbligare gli atenei a consegnarsi nelle mani di privati: "E' un disegno compiuto e ragionato ad arte - dice Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell'Unione degli universitari - perché anche i nuclei di valutazione, che dovrebbero fare verifiche qualitative, verranno affidati a mani esterne, togliendo qualsiasi freno ad una dequalificazione della didattica. L'obiettivo è sollevare l'istruzione e la ricerca universitaria dalla spesa pubblica per consegnarla in mani private".
Gli studenti: "Ricomponiamo l'Onda".
Per gli studenti la mobilitazione di domani rappresenta un crocevia
importante. Se l'adesione sarà numerosa, l'intenzione delle
associazioni è tornare a costituire un massiccio fenomeno di
protesta simile all'onda dello scorso anno. Secondo Stefano Vitale,
del coordinamento nazionale dell'Unione degli studenti, quello di
domani rappresenta "un momento importante per riaffermare un
movimento studentesco che in più occasioni è stato capace di far
tremare i palazzi dei governi: sarà una giornata in difesa del
valore pubblico della formazione e del libero accesso ai saperi. In
tutta Europa gli studenti faranno sentire la propria voce, e la
mobilitazione avrà un respiro internazionale". Occupato il rettorato a Bari. Intanto oggi alcuni studenti universitari hanno manifestato occupando l'ingresso del rettorato dell'università di Bari, dopo una assemblea del polo umanistico dell'ateneo. Chiedono l'immediato ritiro del ddl Gelmini sull'università. "Si tratta di una riforma - sostengono gli studenti aderenti al coordinamento "Link" e al collettivo di Lettere e Filosofia - che tra tasse alte e privati negli organi di governo porterebbe le nostre università a diventare sostanzialmente private". Assemblea dei ricercatori precari a Roma. Per gli universitari l'appuntamento di domani rappresenta anche una tappa di avvicinamento all'assemblea indetta alla Sapienza di Roma dai ricercatori precari a cui parteciperanno anche gli studenti. Studenti stranieri in piazza nella capitale. Nel corteo che si svolgerà lungo le strade di Roma sfileranno anche numerosi studenti stranieri, tra cui una delegazione iraniana. Il corteo si muoverà tra le 9,30 e le 14 da via Conte Verde. Nel pomeriggio è previsto un sit-in sotto il rettorato della Sapienza. |