L'ultimo sciopero

 Lettera al giornale il Manifesto di Arturo Ghinelli, il manifesto 17.3.2009

Nella mia scuola abbiamo aderito in 52 allo sciopero indetto dalla Flc-Cgil e dalla Gilda per il 18 marzo, 32 non hanno sottoscritto l’adesione allo sciopero, cui siamo tenuti da anni in base alla legge che disciplina il diritto di sciopero nella scuola e che venne definita con il contributo della Cgil, che evidentemente non dice sempre no.

Ebbene vorrei rivolgermi a quelle 32 colleghe perché ripensino la loro scelta.

Se saremo uniti,vinceremo.

In parlamento stanno discutendo (proposta Aprea) un nuovo stato giuridico degli insegnanti, che prevede vengano divisi dagli Ata con una contrattazione a parte. Se saremo uniti vinceremo. Se non scioperiamo ora, quando?

La proposta spezza la categoria docente in tre fasce diverse,che diventano quattro se si pensa che il personale neo-arruolato è sottoposto a contratto formativo di prima applicazione. In altre parole ci saranno quattro basi stipendiali diverse per il medesimo lavoro di insegnamento. Non sarà una pura differenziazione economica,ma anche funzionale:infatti solo i docenti esperti potranno divenire collaboratori del dirigente,mentre gli ordinari si dovranno accontentare di compiti di minor importanza. Articolazione di carriera che diventa gerachizzazione.

Se saremo uniti vinceremo. Se non ora,quando?

Le Rsu scompaiono a livello di istituto,dove si decideva la distribuzione del Fis, per rimanere a livello regionale, dove sicuramente non si contrattano soldi. Contemporaneamente, contro il parere della Cgil, si è cambiato il modello contrattuale che fa perdere valore al contratto nazionale per valorizzare la contrattazione di 2° livello, che per noi era gestita dalle RSU d’istituto.

Se qualcuno ha ancora dei dubbi li chiami per nome.

Si aboliscono i concorsi nazionali per introdurre i concorsi d’istituto,attraverso i quali il capo d’istituto si sceglie gli insegnanti.

Se saremo uniti vinceremo.

Una scarsa partecipazione al prossimo sciopero sarebbe all’insegna della resa.

Infatti i nostri governanti previdenti hanno già pensato allo sciopero virtuale:
tu dichiari sciopero,ti fanno la trattenuta ma tu vai a lavorare lo stesso.

Questo potrebbe essere davvero l’ultimo sciopero.

Perché sciopero? Per affermare il diritto ad esistere come lavoratore.

Perché anche la dignità è un valore.

Non voglio ricordare tutte le motivazioni,perché ce ne sono alcune che sono sulla bocca di tutti. In 40 anni non ho mai visto uno sciopero con tante motivazioni.

Se poi mi si dice che uno sciopero costa di più dell’aumento mensile che ci ha concesso Brunetta,è vero! Aggiungo anzi che c’è anche la crisi che si fa sentire nella nostre famiglie e capisco. Ritengo però che il futuro dipenderà da come sapremo uscire dalla crisi e se usciremo avendo perso il diritto di sciopero,quello che ci aspetta è davvero un brutto futuro,senza una sana e robusta Costituzione.