FORMAZIONE A DODICI STELLE

Roma taglia gli eurostudenti

Sospesi i contributi per chi vuole andare al Collegio d'Europa, campus dove
gli altri paesi formano i loro migliori uomini europe. Non ci sono i fondi alla Farnesina.

 La Stampa 16.3.2009

«Con l'occasione si comunica che, allo stato attuale, per l'anno accademico 2009-2010 non è prevista la concessione di borse di studio da parte di questo Ministero e che i costi (21.000 euro per il soggiorno presso il Campus di Bruges e 19.000 euro per il soggiorno a Natolin) saranno interamente a carico dei partecipanti».

Chi lo sa, ha già capito. Il ministero degli Esteri ha deciso di sospendere le già magre borse di studio a vantaggio di chi intende frequentare il Collegio d'Europa a Bruges (Fiandre) o Natolin (in Polonia), ovvero il più antico istituto di insegnamenti europei. Vuol dire che, davanti ai forti tagli che il Tesoro impone alla Farnesina, o altrimenti che Tremonti impone a Frattini, si è deciso di rinunciare a puntare sulla formazione giuridica europea degli italiani.

Ogni anno 3-400 europei si presentano ai due campus per affinare le loro conoscenze della materia europea. Gli italiani sono circa il 10 per cento. Bruges, il più frequentato, accoglie quattro dipartimenti di studi europei: diritto (Law), economia (Economics), politica ed amministrazione (Politics and Administration) e relazioni internazionali e diplomazia (International Relations and Diplomacy).

Nei grandi paesi - Francia, Spagna, Germania e persino Regno Unito - i giovani vengono spesati integralmente o quasi. In certi casi ottengono un lavoro automaticamente alla fine del corso. L'Italia ha gradualmente tagliato il suo contributo che, per il 2008-2009, era nella media compreso fra in 5 e i 6000 euro. Fate i conti: sono meno di 200 mila euro in tutto.

Quello a cui Roma non ha rinunciato è il diritto di scegliere i candidati per le borse - le selezioni sono in corso - e il posto in consiglio di amministrazione del collegio a cui si accede pagando 20 mila euro l'anno e che spetta di diritto all'ambasciatore presso il Belgio. Forse è un modo per lasciare la porta aperta in attesa di tempi migliori.

Davanti a questa notizia la reazione della gente della Farnesina è amara. «Non sai cosa e quanto stanno tagliando» commenta un alto funzionario.

Tagli o non tagli, Bruges la scuola da cui sono usciti alcuni dei nostri migliori esperti di cose europee, l'ambasciatore Cangelosi (sino a poco fa rappresentante permanente presso l'Ue) o l'avvocato Moavero (giudice della Corte di Giustizia). Costringere i candidati a pagare tutto di tasca propria vuol dire rendere più difficile e selettivo l'accesso al campus e dunque farlo diventare una questione puramente di reddito. Chi è bravo e non ha soldi, non ci va.

Talvolta ci si lamenta per come in Europa alcuni paesi ci mangino sulla testa, di come nelle istituzioni Ue tedeschi, spagnoli, francesi etc. vadano avanti meglio di noi alla conquista dei posti migliori. E' un problema concreto che non si chiarisce con Bruges. Ma senza Bruges la soluzione diventa parecchio più difficile.

ps. Sarà forse un segno di federalismo ma è interessante notare che la Regione Veneto ha finanziato quattro Borse per il Collegio, promettendo un lavoro ai migliori fra i selezioni. Se è una strategia organizzata fra Stato e Enti locali, ritiro i miei cattivi pensieri. Sennò complimenti ai veneti. E basta.