Può funzionare il tempo lungo senza bidelli?

  A scuola di bugie, 11.3.2009

Dai genitori una preoccupazione che il Ministro ed il suo staff non si sono minimamente posti.

Ritenendo, da incompetenti, che il personale collaboratore scolastico (detto anche bidello) pulisca le scuole e non faccia altro, stanno per calare la scure sui posti in organico di tutto il personale ATA, in particolare su questa categoria che, peraltro, è già numericamente ridotta all'osso.

Questa operazione potrebbe comportare il non avere un numero sufficiente di personale da turnare nell'arco della giornata per tenere le scuole aperte.

Poi chi frequenta una scuola sa bene che i tempi dei bidelli che facevano all'uncinetto per ingannare il tempo, sono passati da un pezzo.

I collaboratori scolastici sono preziosi aiuti per l'attività di fotocopiare,rilegare, piccola manutenzione, gestione delle biblioteche, ausilio nella gestione delle mense scolastiche .. fino ad arrivare al ruolo di vice mamma nelle scuole materne.

Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione di incompetenza e di NON CONOSCENZA.

Tagli agli sprechi vanno fatti, ma non sono certo questi.

 

Il comunicato dell'AGE TOSCANA sull'argomento:

È un bel rompicapo questa nuova riforma della scuola: com’è possibile accontentare le famiglie con il tempo lungo (le 30 o 40 ore richieste dal 90% dei nuovi iscritti) e al tempo stesso mandare a casa i bidelli che assicurano l’apertura pomeridiana?
Qui qualcosa non quadra: non vorremmo certo che i nostri figli restassero senza un’adeguata sorveglianza. Eppure il recente regolamento del personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) lascia spazio a pochi dubbi: le scuole più piccole –e parliamo di 3/5 classi, non di quelle con poche decine di alunni- resteranno inesorabilmente a corto di personale (-17% in tre anni).

Non è certo colpa di noi genitori e tanto meno dei nostri figli se l’edilizia scolastica non è delle più razionali: fatto sta che di scuole con poche classi ce ne sono tante e i parametri del nuovo regolamento sembrano disegnati a misura di una scuola con centinaia di alunni e/o che funziona a 24 ore settimanali, e non certo a 30 o, peggio, a 40 ore.
Che dire poi delle segreterie, che si vedono aumentare il lavoro e diminuire il personale: manterranno i medesimi livelli qualitativi?

Una scuola che non funziona non giova a nessuno e se il ministro vorrà uscirne onorevolmente, non potrà fare altro che chiedere la modifica della Legge 133 del 6 agosto 2008, che prevede tagli nella scuola per 7.832 milioni di euro entro il 2012, e al tempo stesso rivedere gli organici del personale non docente.

Altrimenti, e non vogliamo pensarlo, le richieste delle famiglie finiranno strangolate non dalla scarsità di insegnanti, ma dalla mancanza di bidelli…