Il rapporto sulla scuola di Vincenzo Pascuzzi, ReteScuole 5.2.2009 L’11 febbraio, appena qualche settimana fa, la Fondazione Giovanni Agnelli ha presentato il Rapporto sulla scuola in Italia 2009 alla presenza del ministro Mariastella Gelmini e del presidente della commissione Istruzione della Camera Valentina Aprea. Il rapporto è il “primo di una serie che tratterà con cadenza annuale i vari aspetti del mondo della scuola” annuncia John Elkann, vicepresidente anche della stessa FGA, nella prefazione del volume edito da Laterza (25 euro). Indubbiamente il rapporto è frutto di una ricerca seria e approfondita e dovrà essere letto, studiato, consultato e tenuto in dovuta considerazione da tutti coloro che operano e si interessano al settore scuola. Il rapporto va considerato nel suo insieme e non per singoli argomenti, conclusioni o indicazioni. Perciò ha sorpreso l’uso immediato, forse senza adeguata conoscenza, fatto dalla Gelmini e dalla Aprea di alcune indicazioni decontestualizzate a sostegno delle loro azioni e iniziative recenti. Quasi che la FGA avesse provveduto ad un utilissimo, tempestivo e inatteso, “assist” per il governo e la sua maggioranza; cioè una conferma tecnica, esterna, “terza” per alcune loro scelte politiche già effettuate, o in corso, poco convincenti, non apprezzate e contrastate dal mondo della scuola (docenti, ata, genitori, studenti, universitari e ricercatori). Può darsi che FGA e la stessa Fiat siano rimaste del tutto sorprese e spiazzate da questa accoglienza calorosa da parte governativa. Certamente non hanno potuto puntualizzare o prendere distanze in un momento di crisi e in attesa di scelte e decisioni governative che riguardano anche il gruppo Fiat. Sorge qualche domanda: perché la scuola si deve affidare, deve ricorrere a fondazioni private, cioè esterne alla struttura statale, per avere rapporti del tipo detto? Le strutture e gli uffici del Miur (ad esempio l’Area Studi e Programmazione), l’Istat, altri organi non sono in grado di fare rilevamenti sul settore scuola su indicazioni precise e pertinenti del governo o dal parlamento? L’attuale rapporto FGA e quelli futuri potrebbero servire come utili termini di confronto ma lo Stato dovrebbe rivendicare e attuare la sua iniziativa e autonomia al riguardo. Forse che anche qui si sta attuando una politica di “sussidiarietà”, temine in voga con il quale si vuole, o si vorrebbe, mascherare una rinuncia dello Stato a favore dei privati? La presenza di un organismo, di una struttura statale che monitorizzi i vari aspetti del sistema scuola è indispensabile. E’ dovuto accadere il tragico incidente di Rivoli per avviare la rilevazione delle condizioni degli edifici scolastici nei prossimi sei mesi! Altre rilevazioni sarebbero certamente indispensabili: la situazione delle attrezzature – dai banchi, ai computer, ai laboratori e alle loro modalità di utilizzazione, … - la consistenza delle ore effettive di lezione erogate nei 200 giorni di legge, i programmi svolti, le cause e le caratteristiche della dispersione scolastica. Sono tutti aspetti interni alla scuola che forse non interessano la FGA e ai quali la stessa non può nemmeno accedere. Ma sono informazioni essenziali per il buon funzionamento della scuola e per la valida motivazione delle scelte di politica scolastica. Altrimenti sembra che il Miur navighi a vista e la scuola non sappia nemmeno ciò di cui ha bisogno. Abbiamo già fatto cenno al fatto che Gelmini e Aprea hanno prontamente valorizzato alcuni aspetti del rapporto di loro interesse immediato: il sistema di reclutamento attraverso i presidi e la “scomparsa” del precariato, il merito e la carriera degli insegnanti, le modalità di abilitazione, gli albi regionali, …. Al riguardo va osservato che questi aspetti sono però tutti proiettati al futuro. Sono cioè promesse, previsioni (se non proprio esche luccicanti o miraggi affascinanti) per consolare, distrarre, confondere e bilanciare in qualche modo le amarissime medicine che stanno somministrando alla scuola. Le coincidenze. Lo stesso 11 febbraio Riccardo Iacona mandava in onda su Rai Tre-“Presa Diretta” la efficacissima puntata “La scuola tagliata”. Nessun commento né da Gelmini né da Aprea. Forse … non l’hanno nemmeno vista? |