Gelmini: ''La scelta del tempo lungo
non è una bocciatura del maestro unico''

 Tuttoscuola, 2 marzo 2009

Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini è intervenuta questa mattina a Milano presso l'ospedale Don Gnocchi, e si è intrattenuta con i giornalisti, toccando temi caldi della politica scolastica.

La Gelmini ha difeso la scelta governativa del maestro unico. Per il ministro, la scelta da parte delle famiglie a favore del tempo lungo non ha niente a che vedere con una possibile bocciatura del maestro unico: "Il maestro unico esiste indipendentemente dal quadro orario scelto dalle famiglie. Esiste nelle 24, nelle 27 e nelle 30 ore. La scelta delle famiglie del quadro orario non ha nulla a che vedere col maestro unico che è il modello che abbiamo scelto".

Il titolare del Ministero dell'Istruzione ha spiegato che il modello pedagogico basato sulle compresenze di più insegnanti sulla stessa classe si è rivelato inadeguato: "Credo che il cosiddetto modulo, la presenza di più insegnanti nella stessa classe non abbia portato buoni risultati. Il modello del maestro unico di riferimento si conferma indipendentemente dalla scelta delle famiglie che, peraltro, hanno esercitato libertà di scelta e sembra abbiamo privilegiato le 30 ore".

La Gelmini ha anche chiarito che il governo, "grazie a un migliore impiego delle risorse", ha aumentato le risorse per il tempo pieno: "Quindi, non ci saranno problemi e sarà possibile rispettare il tempo pieno e la scelta delle famiglie".

Il ministro ha poi commentato l'ampio numero di insufficienze negli scrutini del primo quadrimestre della scuole superiori: "Quest'anno il giudizio è stato più severo. Probabilmente il passaggio ai voti ha determinato una maggiore severità, come è giusto che sia. Non credo che i ragazzi siano meno preparati, ma credo che gli insegnanti abbiano utilizzato un metro di valutazione più rigoroso".

Infine, il ministro è tornato sulla necessità di "ripristinare una comunità educativa", tra la famiglia e la scuola, per combattere i fenomeni di bullismo: "Come Paese dobbiamo rilanciare un progetto educativo dove nessuno si può chiamare fuori". Sulla pioggia di cinque in condotta nelle scuole superiori evidenziata dagli scrutini del primo quadrimestre il ministro, l'inquilino di viale Trastevere ha spiegato: "I dati mettano in evidenza come la riforma sia stata recepita dalla scuola. Mi pare sia stato compreso il senso della valutazione del comportamento che non vuole essere un modo per punire, ma per educare. Occorre premiare coloro i quali tengono comportamenti corretti, ma anche educare i più indisciplinati".