RIFORMA

Tempo pieno, la Gelmini sicura:
"Non prevedo nessun problema"

Il ministro : «Alle superiori aumenteremo le ore di lingua straniera» 

La Stampa 3.3.2009

ROMA
La domanda di «tempo pieno» da parte delle famiglie «sarà assolutamente soddisfatta». Lo ha assicurato, intervenendo telefonicamente a Mattino 5, il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini. «Con un migliore impiego delle risorse - ha detto - siamo riusciti non solo a mantenere il tempo pieno, ma ad aumentarlo. Non prevedo problemi, ho parlato con alcuni direttori scolastici regionali e le notizie sono tranquillizzanti».

Il ministro Gelmini è quindi tornata a difendere la scelta del maestro unico. «L’introduzione del maestro unico prescinde - ha ribadito il ministro - dal quadro orario. Quale che sia l’orario scolastico scelto - ha aggiunto - ci sarà un maestro unico di riferimento». Ha quindi invitato a non trarre conclusioni affrettate: «Attuiamo la riforma e dopo vedremo l’esito dell’introduzione del maestro unico».

E sullo studio delle lingue straniere: «Consapevoli che la conoscenza delle lingue assume una valenza sempre maggiore, con la riforma della scuola secondaria vogliamo aumentare il numero di ore di lezione sia dell’inglese sia della seconda lingua e abbiamo pensato che nell’ultimo anno, l’anno della maturità, sia possibile anche l’insegnamento di una materia, può essere la storia piuttosto che la matematica, in lingua straniera».

Anche nella scuola media, la volontà del governo è «offrire un insegnamento maggiore e anche una migliore formazione degli insegnanti, oltre che dei ragazzi. Aumenteranno - ha sottolineato Gelmini - le ore di lingua straniera nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola superiore».

In merito ai dati sugli scrutini del primo quadrimestre, il ministro ha notato che «l’aspetto più singolare è che aumentano le insufficienze più sulle lingue straniere che sulla matematica, sempre stata ritenuta la ’bestia nera».

In merito ai 5 in condotta, fioccati nel primo quadrimestre nelle scuole superiori, Gelmini ha sottolineato che è «importante restituire alla scuola il ruolo di agenzia del sapere ma anche la sua funzione educativa; il ritorno a un certo rigore, alla disciplina è importante quanto l’apprendere l’italiano, la matematica piuttosto che le lingue straniere».